giovedì, agosto 19, 2010

Maracaibo, mare a forza nove!

Un paio di giorni fa tornavo a casa e ho incrociato una giovane coppia con la loro bambina. A un certo punto la piccola, che avrà avuto circa tre anni, ha iniziato a canticchiaire "Maracaibo!". E la madre assecondando il canto della bimba ha proseguito con:" Mare a forza nove". Si tratta di una curiosa coincidenza perchè proprio quella mattina era venuta pure a me in mente quella canzone e l'avevo pure postata su Facebook.
Si tratta di "Maracaibo" un brano cantato da Luisa Colombo (in arte Lu Colombo) e scritta dalla stessa in collaborazione con David Riondino. Il brano è uscito nel 1981 ma era stato scritto addirittura nel 1975 .

Sul significato della canzone Wikipedia da questa interpretazione:
"Il testo narra di una frenetica storia d'amore e d'avventura creola, a proposito di una ballerina cubana che si esibisce in un locale ("Balla al Barracuda, sì ma balla nuda, Zazà!").
In realtà, è un modo per sviare i sospetti dalla sua reale attività, ("Era una copertura, faceva traffico d'armi con Cuba"). La ragazza ha una tresca sentimentale con Fidel Castro (il nome venne cambiato in "Miguel" su pressione dei discografici). Il testo racconta che lui era molto impegnato ("ma Miguel non c'era, era in Cordigliera da mattina a sera"), che lei si lasciava consolare da Pedro ("L'abbracciava sulle casse di nitroglicerina"); quando Miguel lo venne a sapere, le sparò ("la vide, impallidì: il cuore suo tremò, quattro colpi di pistola le sparò") ma la trafficante d'armi fuggì per mare. Una tempesta ("mare forza nove") la fece naufragare ("l'albero spezzato") e un pescecane ("una pinna nera, nella notte scura") la morde ("una zanna bianca, come la luna") ma lei sopravvive. Dopo questa avventura rinuncia al traffico d'armi e al ballo ("finito il Barracuda, finito ballar nuda") si costruì una seconda vita aprendo un bordello ("un gran salotto, 23 mulatte, casa di piacere per stranieri"). A causa di eccessi ("rum e cocaina") ingrassa fino a raggiungere il peso di 130 chili. La canzone si conclude dicendo "se sarai cortese ti farà vedere nella pelle bruna, una zanna bianca, come la luna", evidente ricordo del naufragio e dell'incontro col predatore. (da Wikipedia)
A me la canzone è sempre piaciuta e la storia che viene raccontata ha elementi, secondo me, per poter essere raccontata in un fumetto.

lunedì, agosto 09, 2010

Musica, pirati e Corto Maltese


I miei post latitano, il blog dorme, e il gestore lascia fare. Tra sbadigli, pensieri e mille propositi affrontiamo questo agosto caldo, ma non troppo. Tra un po' si va in ferie. Nel mio girovagare sul web ho recuperato un video di Umberto Tozzi con la canzone "Hurrah" del 1984. La cosa curiosa non è il video in se, anche se è davvero carino e le canzoni di Tozzi, nella loro apparente semplicità, mettono sempre allegria. La cosa simpatica, per me che amo i fumetti, è ritrovare Tozzi vestito da Corto Maltese.
La qualità non è delle migliori ma è un un video che vale la pena vedere.