mercoledì, novembre 26, 2008

Comunicato stampa:

A.A.A. Talenti in Mostra
“Cogito, ergo sum
Guido, dunque non bevo”

È la recente iniziativa dell’associazione artistico-culturale Art’Intorno, in collaborazione con Berio Café e la Provincia di Genova – Assessorato alla Cultura.
Invitiamo ad aderire tutti quei talenti che sentono di esprimere la propria creatività sul tema della guida in stato d’ebbrezza, attraverso slogan, strisce, illustrazioni, vignette, brevi storie a fumetti
da inviare entro il 30 dicembre 2008 per mail in pdf a:
info@centroartistico.it
o per posta a: Art’Intorno, v. Cecchi 5/1 - 16129 Genova

Referente responsabile: Antonella Ferrara, presidente e legale rappresentante di Art’Intorno - Tel./Fax: 010.58.93.17 oppure 3387591517

I migliori elaborati, che possono essere grafici (formato A4) o digitali, saranno visibili sul sito
http://www.centroartistico.it/, inseriti nel relativo catalogo, parteciperanno inoltre sia all’esposizione collettiva di Arti Visive Applicate che si terrà in Febbraio 2009 presso la Sala Tonda del Centro Civico Buranello che alla realizzazione di t-shirt.
Si precisa che
- ogni elaborato potrà essere il frutto di un solo autore o di un gruppo di autori
- le tecniche di realizzazione sono libere
- ogni tavola pervenuta dovrà essere accompagnata dalla presentazione dell’autore e dalla autorizzazione alla pubblicazione e dalla compilazione del modulo relativo alla legge sulla Privacy.
- le tavole inviate per posta e non selezionate, solo su richiesta, saranno restituite ai partecipanti

Sono invitati a partecipare anche tutte le Scuole, le Strutture e gli Enti che desiderano fornire il proprio supporto creativo e/o tecnico

Il progetto ha il chiaro intento di contribuire ad una maggiore informazione, sensibilizzazione e presa di coscienza, per non rischiare la propria e l’altrui vita e si inserisce, nella sua realizzazione visuale, tra i mezzi più facilmente fruibili e quindi probabilmente più incisivi, per arginare una problematica, oggi purtroppo sempre più diffusa.

domenica, novembre 23, 2008

Quando c'era il Lego


Chi non ci ha mai giocato? Quanti ricordi....

LEGO è un produttore di giocattoli danese, noto internazionalmente per la sua linea di mattoncini assemblabili.
L'azienda, fondata nel 1916 da Ole Kirk Christiansen, ha iniziato a produrre i famosi mattoncini a partire dal 1947, ma soltanto dal 1958 essi assumono la particolare forma che ne caratterizza ancora oggi gli assemblaggi.
Dalla iniziale serie classica, l'azienda ha nel tempo realizzato anche la serie Duplo, dedicata ai più piccoli, dai mattoncini più grandi (quindi non ingeribili) e più facilmente incastrabili, e la serie Technic rivolta ai più grandi, dalla gran quantità di pezzi meccanici, ingranaggi, motori, e perfino programmabile. Più recentemente il marchio è stato applicato con successo, sempre rimanendo fedele a sé stesso, anche ad alcune serie di videogiochi.
Nell'anno 2003 il bilancio della LEGO accusò un deficit di 188 milioni di euro, costringendo il presidente Poul Plougmann alle dimissioni e Kjeld Kirk Kristiansen a ritornare al comando. Nell'anno successivo furono licenziati circa un migliaio di dipendenti, per ridurre i costi.
Nonostante questo provvedimento, nell'ottobre del 2004 la LEGO accusò un deficit ancora maggiore, e Kristiansen si dimise nuovamente, versando alla società più di 100.000 euro dal suo patrimonio personale.
Nel 2004 la LEGO decise di modificare le tonalità di alcuni colori: grigio, grigio scuro, marrone e viola, malgrado i primi tre fossero i fondamentali del sistema LEGO. Tale modifica ebbe un forte impatto sugli utenti e fu criticata per l'impossibile unione delle nuove tonalità con quelle precedenti.
Fonte Wikipedia: Lego

mercoledì, novembre 12, 2008

FREE BLOGGER Minaccia di morte per i blog

Dal sito di Beppe Grillo un importante annuncio. I blog, per come li conosciamo adesso, rischiano di scomparire per colpa di una stupida proposta di Legge.
I particolari qui.

lunedì, novembre 10, 2008

David Murphy-911

Sul web tutti ne parlano. Alcuni entusiasti, altri schifati o quasi. E allora anche io dico la mia. A me David Murphy 911 è piaciuto. Lo spunto dell'eroe perseguitato dalla fortuna l'ho trovato interessante (forse originale, ma ormai è stato scritto tutto e quindi non so) . Il personaggio mi è simpatico e la storia è davvero piacevole da leggere. E' un fumetto in cui la sospensione dell'incredulità la fa da padrona. L'impressione è che il povero David sia il personaggio vittima di un videogioco dove tutto può succedere.
La storia scorre che è una meraviglia. L'alternanza tra i momenti nel presente ed i flashback è ben calibrata. Che dire poi dei dialoghi? Sono essenziali e funzionali alla storia. Qualcuno dice banali. Mah... non so. Se vogliamo tutto può essere banale, ormai.
I disegni del giovane Matteo Cremona in alcuni punti sono gradevoli, mentre in altri un po' meno. Poi ho come l'impressione che Matteo Cremona per andare più veloce abbia risparmiato l'impegno sugli sfondi.
Io credo che la strada che il fumetto debba percorrere sia questa indicata da questo primo numero di David Murphy 911 . Ritmo veloce, dialoghi essenziali e un'idea forte a sostenere il tutto. Se penso a come Recchioni in questo primo numero ci ha ben introdotto nella vicenda senza inutili spiegoni, mi vengono ancora i brividi quando penso al primo numero di Nemrod, prolisso sino all'esaurimento.
A conti fatti un fumetto che val la pena acquistare.

Wrestling: brutto, sporco e cattivo.

Evidentemente nella TV Italiana abbiamo un livello culturale "altissimo" e trasmissioni profondamente "educative", per questo alcuni politici italiani hanno deciso di difenderle con una proposta di legge che vieta il wrestling ai minori di 18 anni considerandolo antieducativo.
Se il pericolo fosse reale dovremmo avere centinaia di morti tra i bambini che seguono il wrestling e invece no. I bambini sono molto più attenti di certi adulti e sanno bene cosa stanno guardando. E se non lo capiscono dove sta la responsabilità dei genitori? Chi è che spiega ai bambini la differenza tra realtà e fantasia?

Dal sito Tuttowresting qui e un approfondimento qua.

In un momento di grave crisi a livello mondiale, 38 deputati del nostro parlamento (30 del PDL, 4 del PD, 2 dell'UDC, 1 della Lega Nord e 1 del gruppo misto per le autonomie) non hanno nulla di meglio da fare che proporre un disegno di legge per vietare la visione degli show di wrestling ai minori di 18 anni e proibire la trasmissione del wrestling in tv. I 38 firmatari dell'iniziativa legislativa, nel testo presentato sostengono che il wrestling "è uno show diseducativo e pericoloso" e si schierano "in difesa del milione e mezzo di piccoli italiani che per ore stanno incollati al piccolo schermo per assistere alle imprese dei loro beniamini" (dimostrando di non avere la minima idea di quello che dicono visto che ormai gli ascolti sono nettamente inferiori al milione e mezzo...). L'obiettivo di questi 38 deputati è una regolamentazione che vada a colpire non solo il wresling ma tutti gli sport violenti trasmessi in tv, per trasformarli in spettacoli vietati ai minori di 18 anni. Infine, la carica dei 38 si propone anche di istituire delle leggi che mettano importanti paletti alla pratica di questi sport e ai luoghi dove questi spettacoli potranno essere messi in scena.

Speriamo che il parlamento italiano ignori questa iniziativa delirante e per una volta dimostri di avere un po' di buon senso.

Questa la proposta di legge presentata il 2 luglio 2008 e il cui iter parlamentare è iniziato il 5 novembre quando la proposta di legge è stata assegnata in sede referente alla VII Commissione Cultura:


PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

SCALERA (PDL), ABRIGNANI (PDL), ANGELI (PDL), BARBIERI (PDL), BOCCIA (PD), CALABRIA (PDL), CARLUCCI (PDL), CASTIELLO (PDL), CESARO (PDL), CICCANTI (UDC), CICCIOLI (PDL), CIRIELLI (PDL), COSENZA (PDL), DE CORATO (PDL), DI CATERINA (PDL), DIVELLA (PDL), ANTONINO FOTI (PDL), FUCCI (PDL), GAROFALO (PDL), GIAMMANCO (PDL), GOISIS (LEGA NORD), GIULIO MARINI (PDL), MOFFA (PDL), PAGANO (PDL), PAPA (PDL), MARIO PEPE (PD), PETRENGA (PDL), LUCIANO ROSSI (PDL), SAMMARCO (PDL), SARDELLI (MISTO - MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE), SARUBBI (PD), SBAI STEFANI (PDL), TEMPESTINI (PD), NUNZIO FRANCESCO TESTA (UDC), TORRISI (PDL), VALENTINI (PDL), VELLA (PDL), VENTUCCI (PDL)

Delega al Governo per la disciplina degli sport violenti e per la tutela dei minori

Presentata il 2 luglio 2008

Onorevoli Colleghi! - La pratica di sport come il wrestling è violenta e diseducativa, un pessimo esempio che i bambini tendono a emulare trasformando le aule delle scuole primarie in ring per sperimentare prese e choke slam sui compagni.
Si tratta di discipline acrobatiche molto spettacolari e particolarmente violente, in cui i protagonisti danno vita a una lotta senza esclusione di colpi, lanciandosi sull'avversario dalle corde o spaccando sedie e altri oggetti sullo sfidante. Ovviamente, i lottatori sono attori bravissimi che fingono e non si procurano nemmeno un graffio, ma questo i bambini non lo sanno e non lo percepiscono, credendo di assistere a una vera lotta.
Si tratta, peraltro, di pseudo discipline sportive: esistono addirittura scrittori stipendiati per creare i personaggi dei lottatori e per sceneggiare le faide tra lottatori buoni e cattivi. Peraltro molti wrestler, per quanto allenati e ben preparati, spesso vanno incontro a fratture delle vertebre. Gli infortuni, anche gravi, non sono rari.
Ovviamente, per i bambini è tutto vero, senza distinguo: un eccitante e ipnotico spettacolo di lotta tra energumeni che eseguono mosse impossibili, una fiction a metà tra un film d'azione e la vita reale.
Associazioni delle famiglie e dei consumatori sottolineano come queste trasmissioni non solo siano violente e diseducative, ma generino emulazione da parte dei bambini.
Esistono reti televisive italiane che mandano regolarmente in onda questi programmi diseducativi, che secondo autorevoli rilevazioni sono seguiti da quasi un milione e mezzo di bambini al di sotto dei quattordici anni di età. Questa cifra dovrebbe bastare per capire come gli orari prescelti siano del tutto inadatti, a meno che, come si può intuire dai gadget legati al wrestling, l'obiettivo non sia proprio quello di rivolgersi ai bambini.
Molti genitori sono seriamente preoccupati per l'atteggiamento particolarmente aggressivo dei figli i quali, anche con i compagni a scuola, tendono a imitare i comportamenti dei lottatori visti alla televisione, alzando le mani e sferrando calci. È noto il caso verificatosi qualche anno fa in una scuola primaria di Milano dove una mamma, che aveva appena portato il figlio di sette anni a scuola dopo averlo lasciato davanti alla televisione a vedere una trasmissione di wrestling, lo aveva visto scagliarsi su una compagna di scuola, afferrarla al collo e sbatterla a terra tra lo sconcerto e l'allarme di tutti.
Il problema non è solo nell'emulazione, ma anche nella consuetudine alla violenza che questi spettacoli generano negli spettatori meno maturi. La televisione sta contribuendo a crescere una generazione di persone aggressive, e ciò attraverso un processo continuo, portato avanti in ogni momento e con ogni mezzo; dal sesso violento alla morte violenta all'aggressività verbale, condita da molta volgarità.
La presente proposta di legge prevede di delegare al Governo la disciplina di questi sport violenti, se non addirittura estremi, al fine di adottare le opportune misure normative necessarie per regolamentare queste discipline dello spettacolo, impedendone la diffusione televisiva e la possibilità per i minori di anni diciotto di assistere a tali spettacoli.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo per la disciplina degli sport violenti, secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) individuare e disciplinare gli sport violenti o estremi;

b) individuare i soggetti che possono praticare gli sport di cui alla lettera a);

c) stabilire le caratteristiche dei luoghi dove possono essere praticati gli sport violenti;

d) stabilire princìpi minimi di sicurezza nello svolgimento degli sport violenti;

e) vietare la trasmissione televisiva degli incontri relativi a sport violenti;

f) vietare l'ingresso agli spettacoli di sport violenti ai minori di anni diciotto;

g) vietare e punire le scommesse di qualsiasi tipo relative agli sport violenti.

2. Le disposizioni contenute nel decreto legislativo di cui al comma 1 entrano in vigore il giorno successivo a quello di pubblicazione del medesimo decreto nella Gazzetta Ufficiale.
3. Il decreto legislativo di cui al comma 1 provvede altresì al coordinamento delle disposizioni in esso contenute con le altre disposizioni vigenti in materia.
4. Lo schema del decreto legislativo di cui al comma 1 è trasmesso al Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati affinché le competenti Commissioni parlamentari esprimano il relativo parere entro il termine di due mesi dalla data di trasmissione, decorso il quale il decreto è emanato anche in mancanza del parere.
5. Entro due anni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di cui al comma 1, il Governo può emanare disposizioni correttive del medesimo, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi di cui al medesimo comma 1 e con la procedura di cui al comma 4.

domenica, novembre 02, 2008

Cosa?

Una straordinaria scena da Pulp Fiction di Quentin Tarantino.

Onore al merito

Mi devo ricredere. Amareggiato dai pessimi risultati della squadra del Cagliari, in un precedente post avevo invocato l'esonero del tecnico Allegri. Dopo i risultati delle ultime partite ammetto di aver sbagliato. Il lavoro di Allegri sta dando i suoi frutti e la grande partita di oggi contro il Bologna lo sta dimostrando.
Andiamo avanti così.