Nel sito Animeclick, quotidiano di informazione su anime e manga, sono stati favorevolmente segnalati lo speciale dedicato al Global Manga e l'intervista a Dany&Dany che ho realizzato per Lo Spazio Bianco. La segnalazione la trovate qui, seguita da una interessante serie di commenti.
giovedì, maggio 29, 2008
Segnalazione speciale Global Manga
Nel sito Animeclick, quotidiano di informazione su anime e manga, sono stati favorevolmente segnalati lo speciale dedicato al Global Manga e l'intervista a Dany&Dany che ho realizzato per Lo Spazio Bianco. La segnalazione la trovate qui, seguita da una interessante serie di commenti.
lunedì, maggio 26, 2008
Per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti
Inoltre, nel 1996 militanti e dirigenti radicali si autodenunciarono per aver distribuito il giornale “Risorgimento liberale” non registrato presso il Tribunale perché il direttore responsabile che lo aveva firmato non era iscritto all'Ordine. Anche sugli altri temi due temi, mettiamo a disposizione un patrimonio di lotte che affonda le radici nella storia della Repubblica." Da Agenziaradicale.it
domenica, maggio 25, 2008
Altra collaborazione
venerdì, maggio 23, 2008
Fabio Concato: Musica e Dolcezza
martedì, maggio 20, 2008
Extracomunitari e razzismo
sabato, maggio 17, 2008
Si raddoppia!
giovedì, maggio 15, 2008
Rewind: CORTO MALTESE E DINTORNI
CORTO MALTESE E DINTORNI
ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO
di Corrado Zedda
Rileggendo in questi giorni il ciclo di Corto Maltese, nella bella edizione filologica curata da “L’Espresso”, non potevo che pormi delle riflessioni via via che scoprivo o riscoprivo le avventure del bizzarro marinaio creato da Hugo Pratt e queste riflessioni si accompagnavano alla contemplazione triste e disincantata di quel che si vede nel mondo di oggi.
Dico subito che non voglio qui proporre il classico elogio dei bei tempi andati, anche perché sono giovane, propositivo e pieno di ideali e speranze per il futuro. Ma i tempi non sono belli e occorre meditare, per ritrovare lo slancio adatto a orientarsi nel mondo di oggi.
Corto Maltese, dunque. Un marinaio all’avventura per il mondo, la cui vita, se andiamo a vedere le cose in termini utilitaristici e pratici, appare agli occhi dell’oggi priva di una meta vera e propria, senza un apparente scopo e, in definitiva, senza un’utilità.
Un uomo che viaggia e basta potrebbe dare l’idea del perditempo, ma che male c’è nell’essere a volte dei perditempo?
E poi a colpire per la sua lontananza dall’oggi è la dimensione del mondo in cui si muove Corto, un mondo ancora mitico, dove tutto può essere ancora scoperto, dove puoi entrare in una vita alternativa a quella che vivi quotidianamente.
Cosa importa appurare se Hugo Pratt ha vissuto realmente quanto raccontato col suo personaggio o molto è il risultato di una sua proiezione mitica, ideale? Non è questo ciò che conta. Ciò che viene raccontato è di per sé bastevole a fornirci l’idea, l’essenza di un’altra dimensione.
E questo spazio, quanto appare lontano da quello di oggi.
Forse la televisione ha realmente invaso ogni spazio della nostra fantasia. Forse sognare è visto oggi come un qualcosa per poveri scemi.
La realtà è fatta di una piatta omologazione in cui tutti siamo contenti di avere le stesse cose, chi più chi meno e invece di sognare una realtà diversa, un mondo alternativo l’oggetto della nostra affannosa ricerca non è più interiore ma esteriore, magari l’ultimo modello di videofonino cellulare.
E come sono figli dei nostri tempi i nostri ragazzi e adolescenti e bambini.
Piccole jene che stiamo allevando nel nostro mondo senza fantasie e senza sogni ma pieno di ipocrisie e cattiveria da imparare alla svelta.
A nostra immagine.
Ma perché, poi, i ragazzi dovrebbero sognare qualcosa d’altro rispetto a ciò che vivono oggi?
Una volta leggevi e sognavi o ascoltavi quel certo tipo di musica perché serviva a portarti da un’altra parte, contrapposta a quel quotidiano che non ti andava bene, nel quale in un certo senso ti rifiutavi di sentirti completamente integrato.
E allora leggendo “L’Isola del tesoro”, “20000 leghe sotto i mari”, le avventure di Corto Maltese, ti isolavi, viaggiavi per il tuo mondo e scoprivi, al tuo ritorno, quanto poteva essere noioso, mediocre, anche triste, vivere la realtà quotidiana. E ti preparavi a salpare, ancora una volta, con la fantasia, da quel mondo noioso.
Ma tornavi ogni volta con un carico nuovo, che, anche se apparentemente non ancora spendibili per vivere la realtà concreta del quotidiano, inconsapevolmente ti fornivano strumenti e idee per affrontarlo meglio, con le tue idee, con le tue diversità, con un contributo originale che potevi apportare.
Nel mondo dei grandi, un giorno, tutto questo avrebbe significato essere un ingegnere con idee geniali, uno scrittore dalla fantasia coinvolgente, un insegnante con sogni ed entusiasmo da trasmettere, un musicista, un disegnatore, ma anche un idraulico, un impiegato di banca, un perito agrario, sempre però con un’idea della realtà sua, personale e non appiattita in un grigiore lattiginoso e senza sogni.
Si. Quanto è lontano Corto maltese da tutto quello che viviamo oggi.
Ragazzini che si alzano la mattina, cartoni animati tutta azione o tutto sexy ma senza una storia da raccontare; poi scuola con professori svogliati, delusi o frustrati, quindi più zombie di loro; tornare a casa e genitori che pensano ai loro casini, quando non sono separati di fatto, con relativi ulteriori casini; dopo pranzo un po’ di play station, qualche finto compito, molta tv i cui l’avventura scompare, sostituita dal tutto azione o dal tutto sexy, a scelta; quindi “O. C.” e telefilm vari, dove i protagonisti pressappoco ripetono quanto i nostri ragazzi vivono durante la giornata: mi piace il tale ma non so se dichiararmi, la tizia ha rotto con quella per colpa di quell’altro… e così via per puntate e puntate, condite da pubblicità in cui devi, devi, devi comperare quello, scaricare quell’altro dal cellulare, essere in quel modo se no non va bene e così via… e che palle!
Perché, allora, i nostri ragazzi dovrebbero leggere qualcosa? Soprattutto un fumetto?
Leggere vuol dire isolarsi, anche pochi minuti, staccarsi da tutto questo mondo in cui si è inestricabilmente, appicciccosamente uniti. E per leggere cosa, poi? Di un tipo, peraltro disegnato “male”, antico, vissuto un secolo fa, che fa discorsi noiosi e senza senso, che gira da una parte all’altra senza quasi fare niente? Ma per carità, abbiamo ben altro da fare! “O. C.”, “Una mamma per amica”, “Settimo Cielo”, ecc…
Perché i ragazzi dovrebbero sognare qualcosa di diverso? Sono già sulla difensiva da ora, fra i grandi che non li vedono o se li vedono li considerano semplici risorse economiche, limoni da spremere fino all’ultimo centesimo (dei genitori peraltro).
E allora, eccoli che sono uniti fra di loro, si proteggono. Nella melassa del grigiore quotidiano, certo, ma fanno gruppo sociale. Come i branchi degli animali che si difendono dal predatore.
Difficile o poco conveniente abbandonare il branco per cercare di vedere come si sta fuori da esso. Difficile trovarvi un Jonathan Livingstone pronto a lasciare il gruppo.
E chi fra loro prova di tanto in tanto a uscire fuori (qualcuno ogni tanto c’è) si troverà a vivere un senso di diversità che non è più quello che poteva provare chi fra noi si avventurava fra i mari avventurosi e misteriosi di Corto Maltese o del Capitano Nemo. Troverà un oceano grigio, solitario, freddo, nel quale le luci che si scorgono appaiono troppo lontane e irraggiungibili. Per arrivarvi occorre uno sforzo ulteriore, più forte rispetto al passato, che non tutti sono disposti a sostenere.
Per diventare cosa, poi. Come i propri genitori? Impegnati nei casino della vita quotidiana, fra lavoro, soldi, commercialisti, televisione e pantofole?
Ma come: i miei genitori, che fanno una vita di merda o anche solo monotona o banale, devo considerarli un modello di quello che dovrò vivere con la mia vita? Ma stiamo scherzando?
Come siamo incoerenti di fronte ai nostri figli, nel propugnare principi a parole per poi disattenderli nei fatti. E come sono bravi, loro, a mettere le nostre contraddizioni e le nostre debolezze allo scoperto.
Meglio la piccola e rassicurante realtà del branco, allora, la disimpegnata e disimpegnante frequentazione degli amici coi quali condividere quel poco niente che appare tanto.
Così si ritorna al “porto delle nebbie” del grigiore quotidiano, “Top of the pops” videofonini,, ecc. Ma il carico delle esperienze fatte appare insoddisfacente e il percorso effettuato non concretizzato appieno.
Si rimane acidi e inquieti, mentre Corto Maltese naviga per il suo mare, sempre più lontano, molto lontano da qui.
martedì, maggio 13, 2008
Mondi Sommersi con Maurizio Mantero
Gli organizzatori di Art'Intorno mi segnalano questa interessante iniziativa:
Sarebbe venuta l’alba, non la fine.
“ La stessa parola “ fine”
Non ha senso in un mondo infinito.
“Era un inizio.”
Dalla mente, dalla penna e dalla tavolozza di Maurizio Mantero, una preziosa collezione di storie rare, inedite o introvabili, realizzate in solitaria o a quattro mani con Giancarlo Berardi
Testi di Giancarlo Berardi per i racconti “Cavalleria”, “Lucky”, “Capitolo XXXIV”, “Camera mobiliata”, oltre che la cura della Prefazione.
Gli altri testi, tutti i disegni e le illustrazioni sono a cura di Maurizio Mantero
Maurizio Mantero debutta nei tardi anni ’70 sulle pubblicazioni dell’Eura Editoriale. In seguito, inizia una splendida collaborazione con Giancarlo Berardi, realizzando numerose sceneggiature di Ken Parker prima e successivamente di Julia .Scrive la storia Hardware per Zona X, oltre a racconti su Orient Express e su Ken Parker Magazine. Al lavoro di sceneggiatore alterna quelli di colorista. (l’edizione L’isola Trovata di Ken Parker e Welcome to Springville ne sono una magnifica testimonianza), illustratore ( per la Editrice Nord e per diversi periodici come Aerei, Ruote Classiche, Zodiaco, Les Ailes d’Europe, International Aviator) giornalista (caporedattore di AS- Avazione Sportiva). E’ anche disegnatore eccellente . Citiamo alcune brevi storie pubblicate da Comic Art e dal Ken Parker Magazine, tutte su testi del grande Giancarlo Berardi e un doppio episodio di Magic Patron su Zona X
Giancarlo Berardi comincia a muovere i primi passi nel mondo del fumetto nei primi anni ’70, in coppia con Ivo Milazzo. Assieme producono Il Cieco, che viene pubblicato dalla rivista Horror. Successivamente scrive la striscia Il Palafita, e sceneggiature per Topolino e Diabolik.
Collabora con le Edizioni Paoline, per cui scrive la miniserie Tiki, e con la Sergio Bonelli Ed.
scrive storie di ambientazione western, creando nel 1974, sempre con Milazzo, Ken Parker, la cui prima serie regolare esce nelle edicole dal 1977. Comincia il sodalizio con Maurizio Mantero, co-autore di ben 20 numeri della serie.
In seguito , in collaborazione con l’editore Rinaldo Traini, scrive altre storie di Ken Parker, Tom’s Bar, Giuli Bai & Co e riduzioni a fumetti di storie di Sherlock Holmes.
Nel ’89 fonda assieme a Milazzo la Parker Editore, che ristampa la prima serie regolare di Ken Parker e le storie fuori serie prodotte successivamente. Tra alterne vicende editoriali la saga di Ken Parker continua fino al 1998, quando esce l’ultimo albo che lo vede protagonista. Nel frattempo ricomincia la sua collaborazione con Sergio Bonelli e scrive storie per Nick Raider e Tex e nel 1998 crea il personaggio di Julia, criminologa protagonista di storie poliziesche dalle venature noir
http://www.centroartistico.it/
info@centroartistico.it
Associazione artistico- culturale Art’intorno
Tel./Fax: 010.58.93.17
lunedì, maggio 12, 2008
Audacia
domenica, maggio 11, 2008
venerdì, maggio 09, 2008
Incatenati
Le regole:
1- indicare il Blog che vi ha nominato e linkarlo - Fatto
2- inserire le regole di svolgimento - Le stai leggendo
3- scrivere sei cose che vi piace fare - Leggi sotto
4- nominare altre sei persone che proseguano la catena - Leggi sotto
5- lasciare un commento sul blog dei sei bloggers prescelti - Verrà fatto!
Ecco la lista delle cose che mi sollazzano
1) Mangiare croissant alla marmellata.
2) Guardare il wrestling entusiasmandomi come un bambino.
3) Ascoltare per ore Carmen Consoli
4) Fare lunghe passeggiate
5) Guardare Lost senza nessuno spirito critico
6) Ascoltare la radiocronaca della partita del Cagliari nonostante mi crei sempre una certa agitazione.
Adesso i sei prescelti....
Efisio Bianco
Mami
Bruno Olivieri
Elena Mirulla
Fabiano Ambu
Giorgio Pontrelli