lunedì, settembre 24, 2007

Marieddu, il John Cena de' noantri

Ebbene si, oltre ai calciatori la Sardegna ha iniziato a esportare anche lottatori di wrestling. E' il caso di Marieddu che combatte nella federazione italiana Total Combat Wrestling.
Il lottatore sardo non è dotato di molta potenza fisica ma fa dell'agilità uno dei suoi cardini di forza maggiori. Da molti è conosciuto col nome di "quinto moro", da altri semplicemente soprannominato Marieddu, egli ambisce un giorno di portare in Sardegna il titolo più importante della federazione.
Questa la sua scheda tecnica: Peso 65 Kg per un'altezza di 180 Cm. Il suo stile di lotta è chiamato High Flying (voli dalle corde e acrobazie).
Nel video qui sotto potete ammirarlo in uno dei suoi recenti incontri.

mercoledì, settembre 19, 2007

Fanzine d'Italia





Dopo qualche anno di inattività è stata ricostituita l'Associazione di promozione sociale "Fanzine Italiane". Promotore di questa iniziativa è Gianluca Umiliacchi, che dal 1995 si è preso la briga di catalogare ogni fanzine. Nel 1998 il frutto di questo lavoro è stato pubblicato su Poveri ma liberi, un catalogo delle fanzine italiane (1977-1997), a cura di Gianluca Umiliacchi e Michele Mordente (pp. 64, sip, Millelire Stampa Alternativa, Viterbo, giugno 1998) [Edizione speciale realizzata in occasione della manifestazione Orte di Note Village '98]. Si tratta di un elenco, che comprende fanzine di ogni genere e su qualunque mezzo fisico (perfino floppy-disc), praticamente completo. Nell'elenco trovate naturalmente anche Little Nemo.
Come dicevo da qualche mese l'associazione ha ripreso la sua attività. Se siete interessati al mondo delle riviste amatoriali o volete segnalare la vostra fanzine questi sono i recapiti:

info: Fanzine Italiane Associazione di Promozione Sociale339 3085390 (G. Umiliacchi)
Casella Postale 23 - 48015 Pinarella Cervia RA

Bastian Contrario Archivio Nazionale Fanzine Italiane
Casella Postale 23 - 48015 Pinarella Cervia RA

Ad illustrare il post una foto di Alfredo Castelli e la copertina della prima rivista amatoriale di fumetti italiana: "Comics Club 104". Con questa fanzine, pubblicata nel 1967, Castelli ha mosso i primi passi nel campo del fumetto.

sabato, settembre 15, 2007

ElettroRock










Ieri parlavo con un amico del più e del meno e il discorso è finito sulla musica. Riflettevamo sulla musica degli anni '70 e su quanto abbia poi influenzato i musicisti degli anni successivi. In particolare ci siamo soffermati a parlare dei Kraftwerk un gruppo storico della musica elettronica. I Kraftwerk (in tedesco significa Centrale Elettrica) sono una band tedesca di musica elettronica fondata a Dusseldorf nel 1970 da due ex studenti di musica classica, Ralf Hütter e Florian Schneider, e vengono considerati i precursori della musica elettronica, influenzando interi generi musicali(dalla new wave alla disco, dall'hip hop alla techno).
Dopo vari cambi di formazione nel 1973 con l'arrivo come grafico del pittore Emil Schult (che nell'album Kraftwerk 2 aveva collaborato suonando il basso), Schult determinerà la scelta di immagine del gruppo.
Dal punto di vista musicale il gruppo utilizza i ritmi sintetici (ricavandoli con delle particolari percussioni a pads costruite e brevettate da loro stessi). La formazione si allarga ulteriormente e dopo alcuni mesi, pubblicano nel 1974 Autobahn, che definirà il genere di musica con il quale i Kraftwerk sono conosciuti.
Ma è con l'arrivo di Karl Bartos, giovane percussionista, che il gruppo produce i suoi maggiori capolavori.
Nell'ottobre del 1975 viene pubblicato l'album Radio-Activity, concept album dedicato alla radio e al nucleare.
Del 1977 è Trans-Europe Express (dedicato ai treni e all'Europa) e nel 1978 esce The Man-Machine (dedicato allo spazio e ai robots). Si tratta di album che faranno letteralmente epoca
I Kraftwerk continuano la loro attività sino al 1990, ma poi per circa 10 anni si prendono una lunga pausa. Ralf Hutter qualche anno fa disse: "Faremo uscire qualcosa soltanto quando lo riterremo rilevante per noi o per il pubblico". Le sonorità dei Kraftwerk mi hanno sempre affascinato e ancora oggi mi trasmettono una sensazione di piacevole inquietudine.

Un interessante approfondimento lo trovate qui

giovedì, settembre 13, 2007

Sfrontato e presuntuoso


L'anonimo utente forever_nerds nel commenti al post precedente ha detto...

"Hai dimenticato però di scrivere che in quegli anni hai anche avuto la sfrontatezza di esporre a Quartu delle tue tavole che erano palesemente ricalcate da "Ananga"... Era il periodo in cui credevi ancora di essere un disegnatore... "

Premetto che chi posta dei commenti anonimi, che mi sembrano vagamente offensivi, ha la grande capacità di farmi girare le palle, e quindi la mia prima reazione, dopo aver letto il commento, è stata quella di ignorarlo. Poi ho pensato agli altri utenti, che magari si sarebbero incuriositi, e ho deciso di rispondere in modo pacato.

Si, caro amico, dotato di una straordinaria memoria, ero davvero sfrontato, tanto è vero che proprio a Lucca ho mostrato a Civitelli quei disegni, dichiarando apertamente la mia ammirazione. Tra l'altro i disegni, non sono ricalcati ma si rifanno ad alcune soluzioni di inquadratura e scelta della posizione dei personaggi. Ebbene, Civitelli fu ben contento di questo omaggio, che è talmente evidente da essere una vera e propria citazione, che io non ho mai nascosto a nessuno.
Non sono certo il primo che fa una cosa simile, lo fanno, capita anche ai disegnatori professionisti, ed io non lo sono. Per chiarirti un po' le idee leggiti questo post dal blog di Roberto Recchioni.
A proposito della presunzione, hai proprio ragione, forevere_nerds, infatti in questi giorni ho ripreso a disegnare. Spero ti faccia piacere.
Stammi bene, penso tu ne abbia bisogno.

Ad illustrare il post proprio due tavole esposte nel 1991 a Quartu S. Elena, nel locale "Ottocento".

mercoledì, settembre 12, 2007

Fabio Civitelli, il disegnatore della luce







Ricordo ancora la prima volta che vidi un disegno di Fabio Civitelli: si trattava di un fumetto di "Furia", edito dalla Editrice Cenisio, che all'epoca produceva fumetti tratti da telefilm. Sto parlando della fine degli anni '70. Certo, ancora non conoscevo il nome del disegnatore, ma quel particolare segno, a metà strada tra Jack Kirby e John Romita era inconfondibile. Rividi alcune sue tavole su "Blitz", un settimanale a fumetti pubblicato dall' Editrice Universo. Disegnava Doctor Salomon, con lo pseudonimo di Pablo De Almaviva. Finalmente nei primi anni '80 lo ritrovai sulle pagine di Mister No. Memorabile è la storia "Ananga" su testi di Tiziano Sclavi. A Lucca Comics del 1991 ebbi il piacere di conoscerlo personalmente. Era molto cordiale e si rese disponibile per un'intervista per la fanzine Little Nemo. Il disegno di Civitelli, oltrechè essere corretto dal punto di vista dell'anatomia, riesce a rendere graficamente la sensazione di luce in ogni sua vignetta. Il prossimo anno Tex Willer compie 60 anni e, in questa occasione, la Sergio Bonelli Editore ha affidato alle abili mani di Fabio Civitelli la realizzazione di un album celebrativo tutto a colori.L'idea del progetto è stata dello stesso Civitelli. La storia dovrebbe approdare alle edicole nel settembre del 2008, e, per l’occasione, Arezzo, città di origine del disegnatore, sta preparando una serie di eventi celebrativi.

QUI trovate una sua intervista esclusiva per il blog dedicato al ranger texano, mentre nel video in alto il disegnatore aretino parla della storia che sta preparando per i 60 anni di Tex.

lunedì, settembre 10, 2007

Acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti


Fabrizio De Andrè è stato sempre capace, attraverso parole e musica, di evocare sensazioni, personaggi e ambienti, come nessun altro. Questa sua straordinaria capacità non è mai venuta meno, neppure con il passare degli anni. Una ulteriore conferma la abbiamo con Dolcenera, una canzone tratta da Anime salve, il tredicesimo e ultimo album registrato in studio e scritto a quattro mani con Ivano Fossati.

Di questa canzone, durante un concerto a Treviglio, il 24 marzo 1997, De André affermò:
« Questo del protagonista di Dolcenera è un curioso tipo di solitudine. È la solitudine dell'innamorato, soprattutto se non corrisposto. Gli piglia una sorta di sogno paranoico, per cui cancella qualsiasi cosa possa frapporsi fra sé stesso e l'oggetto del desiderio. È una storia parallela: da una parte c'è l'alluvione che ha sommerso Genova nel '72, dall'altra c'è questo matto innamorato che aspetta una donna. Ed è talmente avventato in questo suo sogno che ne rimuove addirittura l'assenza, perché lei, in effetti, non arriva. Lui è convinto di farci l'amore, ma lei è con l'acqua alla gola. Questo tipo di sogno, purtroppo, è molto simile a quello del tiranno, che cerca di rimuovere ogni ostacolo che si oppone all'esercizio del proprio potere assoluto. »

In questa canzone le parole e le note diventano fotogrammi di un film, quanto e di più un regista riuscirebbe a fare.

Ecco di seguito il testo completo.

DOLCENERA
Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê Guardala che arriva guarda com'è com'è guardala come arriva guarda che è lei che è lei guardala come arriva guarda guarda com'è guardala che arriva che è lei che è lei
Nera che porta via che porta via la via nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera nera che picchia forte che butta giù le porte
nu l'è l'aegua ch'à fá baggiá imbaggiâ imbaggiâ Non è l'acqua che fa sbadigliare (ma) chiudere porte e finestre chiudere porte e finestre
Nera di malasorte che ammazza e passa oltre nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna
nera di falde amare che passano le bare
âtru da stramûâ â nu n'á â nu n'á Altro da traslocare non ne ha non ne ha
Ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere ché è venuta per me è arrivata da un'ora e l'amore ha l'amore come solo argomento
e il tumulto del cielo ha sbagliato momento acqua che non si aspetta altro che benedetta acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte
nu l'è l'aaegua de 'na rammâ 'n calabà 'n calabà Non è l'acqua di un colpo di pioggia (ma) un gran casino un gran casino
Ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare quando ingorga gli anfratti si ritira e risale e il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda e la lotta si fa scivolosa e profonda
amiala cum'â l'aria amìa cum'â l'è cum'â l'è amiala cum'â l'aria amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê Guardala come arriva guarda com'è com'è guardala come arriva guarda che è lei che è lei
Acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti acqua per fotografie per cercare i complici da maledire acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti
âtru da camallâ â nu n'à â nu n'à Altro da mettersi in spalla non ne ha non ne ha
Oltre il muro dei vetri si risveglia la vita che si prende per mano a battaglia finita come fa questo amore che dall'ansia di perdersi
ha trovato in un giorno la certezza di aversi acqua che ha fatto sera che adesso si ritira bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente fredda come un dolore Dolcenera senza cuore
atru de rebellâ â nu n'à â nu n'à Altro da trascinare non ne ha non ne ha
e la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle nel suo tram scollegato da ogni distanza nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza
così fu quell'amore dal mancato finale così splendido e vero da potervi ingannare
Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê Guardala che arriva guarda com'è com'è guardala come arriva guarda che è lei che è lei guardala come arriva guarda guarda com'è guardala che arriva che è lei che è lei

sabato, settembre 08, 2007

Eravamo quattro amici al bar


In queste serate di fine estate mi capita spesso di fare con gli amici alcuni giri per le vie del centro storico. Qualche giorno fa ci siamo fermati a prendere un caffè nel bar situato di fronte al Liceo Artistico, in Piazzetta Dettori. E ho ripensato a più di venti anni fa, quando frequentavo proprio quella scuola e ogni mattina, prima di entrare in classe, avevamo con i compagni un appuntamento fisso: alle 8.00 partita a biliardino. Era talmente tanta la voglia di giocare che ci alzavamo prima del solito per essere puntuali. Alcuni di quei compagni di gioco li ho persi di vista, con altri ci si vede ogni tanto, con uno in particolare, Corrado, si è creata un'amicizia che dura ormai da 25 anni. Il bar però non è, ovviamente, più come allora, e il nostro biliardino non c'è più. Ho scambiato due parole con il barista e gli ho raccontato delle nostre mitiche partite a biliardino. Lui era poco più grande di noi e lavorava già lì; si ricordava perfettamente di quei ragazzi che prima di entrare a scuola si scatenavano dietro a una pallina.

Preso dalla curiosità ho fatto un giro in internet per vedere se il calcio balilla fosse ancora popolare, e ho scoperto che mai come ora ha un seguito davvero notevole. In fondo si tratta di un gioco che ha quasi 100 anni di vita: "Il biliardino sembra sia stato inventato in Germania da Broto Wachter tra gli anni '20 e '30 e contemporaneamente anche in Francia vennero realizzati i primi tavoli da gioco (in particolare sembra che l'idea sia stata concretizzata da un operaio della Citroën già inventore in altri campi), indipendentemente anche in Spagna e precisamente a Barcellona, Alejandro Finisterre inventa e perfeziona il biliardino nella sua versione più moderna con gli omini sagomati e registra il brevetto nel 1937".
Ulteriori notizie sul calcio balilla le trovate qui , mentre su Wikipedia trovate descritte le regole di gioco.
Inutile dire che la mia passione per il biliardino non è mai venuta meno. Quindi se vi capita di passare da qualche parte e sentite il rumore tipico del biliardino, fermatevi e date un occhiata, potreste trovarmi li a giocare.

martedì, settembre 04, 2007

Favoloso Mango


Un brano semplicemente stupendo. E' tra le mie dieci canzoni italiane preferite.

lunedì, settembre 03, 2007

Comicus parla di Little Nemo

Una piccola segnalazione del numero 8 della fanzine Littlenemo la trovate su Comicus, sito di informazione fumettistica. L'intervento, curato da Gennaro Costanzo, coordinatore di Comicus, è disponibile qui.

domenica, settembre 02, 2007

Il viaggio ricomincia

Ormai le ferie sono finite ed è il momento di ripartire. Ho deciso di usare una nuova strategia. Concentrare gli sforzi in poche cose, e non come è nella mia indole dispersiva lanciarmi in mille iniziative. Ad alcune ho dovuto a malincuore rinunciare, sia per indisponibilità della disegnatrice, sia perchè si tratta di progetti a lunga scadenza. Meglio dare la priorità a cose già ben avviate. Insomma devo essere più concreto. Sabato mattina è venuto a trovarmi Marco Ballò con altri studi del progetto che stiamo portando avanti. Tutti i pezzi si stanno componendo e ci sono buone possibilità che entro l'anno il tutto possa essere completato. Questo sarà uno dei due progetti che mi terrà impegnato sino alla fine dell'anno, dell'altro ne parlerò più avanti. E' disponibile una piccola gallery che trovate qui.