venerdì, dicembre 31, 2010

Buon 2011


Non potevo chiudere l'anno con un ultimo post. Il blog nel 2010 l'ho trascurato non poco. Diciamo che ho stentato a dargli un senso. Di postare le canzoni che mi piacciono mi sono un po' stancato. Su Facebook forte di oltre 1300 contatti il riscontro è immediato, sia di approvazione che di dissenso.
Dal punto di vista del fumetto è stato un anno poco proficuo. L' entusiasmo sia per scrivere o disegnare è stato quasi nullo. Quindi niente da raccontare sul blog.
Poi dal punto di vista personale e dell'amicizia è successa una cosa davvero spiacevole, e di questo si qualche traccia nel blog la trovate.
I propositi però per il 2011 sono buoni. Già da un paio di mesi l'entusiasmo per il fumetto sembra tornato quello di una volta. A ottobre ho deciso di partecipare al Diegozilla Lab che trovate qui. E a novembre ho aderito pure all'omaggio "Scrivi una storia di Desdy Metus" organizzato dal sito Verticalismi.
Purtroppo sono un po' indietro con il lavoro (saranno in tutto 6 tavole) ma riprendere in mano la matita dopo mesi è davvero dura. Poi su quello che faccio sono sempre molto critico, ma mai come questa volta devo tenere a freno la mia indole, altrimenti la storia la finisco per Pasqua!
La scadenza in realtà sarebbe per oggi, ma gli organizzatori di Verticalismi sono magnanimi e non saranno fiscali per accettare le consegne.
Io mi sono dato il limite massimo del 6 gennaio, speriamo di farcela, realizzando almeno qualcosa di dignitoso.
L'illustrazione che vedete è uno degli studi che ho fatto del personaggio creato da Di Bernardo e Polidori.
Buon 2011!

lunedì, novembre 29, 2010

Scrivi la storia di Desdy Metus



Verticalismi è orgoglioso di presentare: L’insonne feat. Giuseppe di Bernardo

Finalmente è giunta l’occasione che aspettavi, realizza un fumetto de l’Insonne (da solo o in team creativo) nel tipico formato “verticale”(Jpeg, 700 pixel di larghezza e lunghezza libera).

Per la prima volta al mondo, la licenza di una serie a fumetti coperta da diritto d’autore viene estesa a tutti gli utenti di un sito-web.

Grazie alla collaborazione con edizioni Arcadia, avete la possibilità di sbizzarrirvi a creare la vostra versione di Desdy Metus e di realizzarei vostri personali episodi completi, solo su Verticalismi.it .

Come partecipare?

Qui tutte le informazioni.Loggati o iscrivi

Il disegno utilizzato per il flyer è della mitica Elena Casagrande .

domenica, ottobre 24, 2010

Diegozillab: si torna a scuola!

In questi giorni ho aderito alla simpatica iniziativa di Diego Cajelli (sceneggiatore di Zagor, Dampyr, Diabolik, etc,). Il buon Diego ha deciso di mettere a disposizione la sua esperienza di oltre quindici anni in un laboratorio di sceneggiatura online. A partecipare a questa iniziativa siamo in ben 151, con età che vanno dai 20 anni o meno sino ai 40 anni e oltre.
I dettagli di questa iniziativa li trovate qui
Ad ogni partecipante è stata inviata una tessera con una foto personalizzata. Oltre all'avatar c'è la classe dove sono stato inserito e una misteriosa area, la Bonus zilla.
La mia tessera è qui sotto. Non vedo l'ora di incominciare.


lunedì, ottobre 04, 2010

Meschinità...


Una frase pubblicata da un'amica su Facebook e che mi va di segnalare.

"Un amico che ti ha mostrato fiducia, amicizia e cortesia lo ripaghi con l'ingratitudine?" (Pedro Calderòn de la Barca)

venerdì, ottobre 01, 2010

Di "Tito" un po'


Fa piacere riprendere in mano dei libri che avevi letto qualche anno prima e trovarci cose nuove, scoprire aspetti che in un primo momento non avevi colto. E' il caso del libro curato da Davide Barzi, Faraci, " Tito Faraci, Per scrivere fumetti. Teorie e tecniche. Diabolik, Dylan Dog, Lupo Alberto, Topolino."
Non si tratta di un vero e proprio manuale su come scrivere e sceneggiare fumetti, ma invece è una sorta di diario personale di Tito Faraci che racconta come ha affrontato la scrittura di tanti personaggi cosi diversi tra loro. Spiegando il suo approccio alla scrittura e lo spirito con cui si pone di fronte alle problematiche che gli si presentano di volta in volta, Faraci permette al lettore di entrare dentro lo spirito con cui va affrontato il mestiere di sceneggiatore.
E' un modo diretto che vale molto di più di tanti manuali sui fumetti che si trovano in giro.
Il libro è stato edito nel 2004 dalla Coniglio Editore, ma è ancora disponibile.
Una presentazione la trovate qui.

giovedì, agosto 19, 2010

Maracaibo, mare a forza nove!

Un paio di giorni fa tornavo a casa e ho incrociato una giovane coppia con la loro bambina. A un certo punto la piccola, che avrà avuto circa tre anni, ha iniziato a canticchiaire "Maracaibo!". E la madre assecondando il canto della bimba ha proseguito con:" Mare a forza nove". Si tratta di una curiosa coincidenza perchè proprio quella mattina era venuta pure a me in mente quella canzone e l'avevo pure postata su Facebook.
Si tratta di "Maracaibo" un brano cantato da Luisa Colombo (in arte Lu Colombo) e scritta dalla stessa in collaborazione con David Riondino. Il brano è uscito nel 1981 ma era stato scritto addirittura nel 1975 .

Sul significato della canzone Wikipedia da questa interpretazione:
"Il testo narra di una frenetica storia d'amore e d'avventura creola, a proposito di una ballerina cubana che si esibisce in un locale ("Balla al Barracuda, sì ma balla nuda, Zazà!").
In realtà, è un modo per sviare i sospetti dalla sua reale attività, ("Era una copertura, faceva traffico d'armi con Cuba"). La ragazza ha una tresca sentimentale con Fidel Castro (il nome venne cambiato in "Miguel" su pressione dei discografici). Il testo racconta che lui era molto impegnato ("ma Miguel non c'era, era in Cordigliera da mattina a sera"), che lei si lasciava consolare da Pedro ("L'abbracciava sulle casse di nitroglicerina"); quando Miguel lo venne a sapere, le sparò ("la vide, impallidì: il cuore suo tremò, quattro colpi di pistola le sparò") ma la trafficante d'armi fuggì per mare. Una tempesta ("mare forza nove") la fece naufragare ("l'albero spezzato") e un pescecane ("una pinna nera, nella notte scura") la morde ("una zanna bianca, come la luna") ma lei sopravvive. Dopo questa avventura rinuncia al traffico d'armi e al ballo ("finito il Barracuda, finito ballar nuda") si costruì una seconda vita aprendo un bordello ("un gran salotto, 23 mulatte, casa di piacere per stranieri"). A causa di eccessi ("rum e cocaina") ingrassa fino a raggiungere il peso di 130 chili. La canzone si conclude dicendo "se sarai cortese ti farà vedere nella pelle bruna, una zanna bianca, come la luna", evidente ricordo del naufragio e dell'incontro col predatore. (da Wikipedia)
A me la canzone è sempre piaciuta e la storia che viene raccontata ha elementi, secondo me, per poter essere raccontata in un fumetto.

lunedì, agosto 09, 2010

Musica, pirati e Corto Maltese


I miei post latitano, il blog dorme, e il gestore lascia fare. Tra sbadigli, pensieri e mille propositi affrontiamo questo agosto caldo, ma non troppo. Tra un po' si va in ferie. Nel mio girovagare sul web ho recuperato un video di Umberto Tozzi con la canzone "Hurrah" del 1984. La cosa curiosa non è il video in se, anche se è davvero carino e le canzoni di Tozzi, nella loro apparente semplicità, mettono sempre allegria. La cosa simpatica, per me che amo i fumetti, è ritrovare Tozzi vestito da Corto Maltese.
La qualità non è delle migliori ma è un un video che vale la pena vedere.

lunedì, luglio 26, 2010

Little Nemo: 20 anni fa

Nel luglio di 20 anni fa nasceva la fanzine Little Nemo. In un articolo pubblicato nel numero 8 della fanzine, uscito nel 2006, ne ripercorrevo un po' la storia. Ecco di seguito un ampio stralcio.
Era l'estate del 1990 quando un'idea che mi ronzava in testa da parecchio tempo cominciò a prendere una forma concreta. Mesi prima mi era capitata tra le mani “Collezionare”, una fanzine realizzata nella penisola. La rivistina era curata tra gli altri da Francesco Manetti (uno dei più valenti critici italiani della nuova generazione) e da Moreno Burattini, che poi sarebbe diventato uno dei principali sceneggiatori di Zagor. Allora mi dissi: “Caspita! Ma anche io voglio fare qualcosa di simile!”. Convocai Efisio Bianco, conosciuto un paio di anni prima, e gli feci “l'insana proposta”: “Facciamo una fanzine e la chiamiamo “Little Nemo!”. Fece appena in tempo a dire di si che eravamo già al lavoro sul primo numero. Nel progetto venne subito coinvolto anche Corrado Zedda (mio vecchio compagno di scuola dai tempi del liceo). Avevamo bisogno di un argomento e di un ospite importante per caratterizzare il nostro primo numero. Pensammo subito in grande. Speciale su Magnus e intervista a Max Bunker. Nonostante alcune persone dell'ambiente sostenessero l'idiosincrasia di Bunker alle interviste, noi preparammo lo stesso le domande e le spedimmo. Nel giro di un paio di settimane il grande “Max” ci diede sue notizie. Avevamo l'intervista! L'agosto di quell'anno fu dedicato alla realizzazione del primo numero. Prendendo a prestito il computer del mio ufficio, con la gentile disponibilità dell'Ing. Farris, il mio titolare, iniziammo a scrivere, stampare e impaginare con un folle (visto la scarsità di mezzi) copia e incolla. Come promesso inviammo una copia del nostro lavoro a Max Bunker. La cosa in realtà, a quel punto, sembrava finita lì. Ad aprile del 1991, mi chiamò Efisio che mi disse:” Ascolta, Luigi. Sta succedendo una cosa stranissima. Oggi ho ricevuto dieci lettere di persone che richiedono la fanzine.” Un lampo illuminò la mia mente. Proprio in quei mesi la Max Bunker Press aveva edito un nuovo mensile chiamato “Bhang”. Corsi all'edicola e ne comprai una copia. Nella rubrica delle recensioni di nuovi albi a fumetti, insieme a riviste ben più prestigiose, c'era anche la segnalazione, con tanto di copertina, dell'uscita di Little Nemo.
Adesso, magari, per chi non ha vissuto quegli anni, è difficile rendersi conto delle difficoltà di realizzare una fanzine. Ma per noi, vedere riconosciuto il nostro lavoro e il nostro impegno da una professionista, addirittura con una recensione, era una gioia immensa.
Sulla spinta dell'entusiasmo ci mettemmo al lavoro sul secondo numero. L'obiettivo era quella di portare la fanzine a Lucca Comics di quell'anno. A ottobre il numero fu pronto e con Efisio partimmo portando con noi circa 100 copie. A Lucca ci sistemammo sulle gradinate (luogo destinato ai fanzinari) del palazzetto che allora ospitava la manifestazione e esponemmo le copie della nostra rivistina. Il risultato fu che la mattina successiva le avevamo già vendute tutte.
Al nostro ritorno in Sardegna ci fu però un momento di rilassamento. Presi dalle nostre occupazioni e problemi personali, la fanzine iniziò a occupare uno spazio sempre più piccolo dei nostri pensieri. E fu davvero a fatica, che assemblando il materiale raccolto a Lucca (interviste, disegni, etc.) riuscii, nel Marzo del 1992, a realizzare il numero 3. Uno Speciale Lucca 1991 che portava in copertina uno splendido disegno inedito di Fabio Civitelli.
Lo sforzo fu premiato perché di li a qualche mese L'Unione Sarda dedicò a Little Nemo un ampio articolo nelle pagine della cultura.
L'occasione per realizzare il numero 4 ci fu data dall’uscita l'anno precedente di Nathan Never a cui dedicammo un numero speciale con copertina a colori degli Esposito Bros. Con quel numero, uscito alla fine del 1992 la fanzine raggiunse il massimo della diffusione. Fummo ospiti per due volte in programmi televisivi dell'emittente Sardegna 1; Henri Filippini, direttore editoriale della Glenat, ci richiese l'invio di diverse copie della fanzine. Riuscimmo a superare la cifra di 500 copie vendute per corrispondenza, con alcune richieste provenienti dalla Francia e addirittura dal Giappone! Si rese necessario anche il varo di una fanzine parallela, Chance, dedicata ai disegnatori esordienti.
Dal 1994 al 1998 riuscimmo a pubblicare un numero all'anno, intervistando tra gli altri Stefano Casini, Sergio Bonelli e Roberto De Angelis. Ed ogni uscita era un successo. La media di copie richieste a numero superava abbondantemente il centinaio, con ottime recensioni sulle riviste specializzate.

lunedì, luglio 19, 2010

E allora avanti un altro.



"Ci si sente soli per quello che si è visto
e poi per tutti quelli che han fatto così presto
a montare su per fare un po' il tuo viaggio
giurando che per te davano un braccio
parlavano di stile, di impegno e di valori
ma non appena hai smesso di essere utile per loro
eran già lontani,
la lingua avvicinata a un altro culo.
e allora avanti un altro
almeno chiedi scusa del disturbo."


Caro il mio Francesco, Ligabue.

giovedì, luglio 01, 2010

il "nuovo" Spazio Bianco

"Il sito web LoSpazioBianco torna online giovedì 1 Luglio in veste rinnovata, sia nei contenuti che nella grafica. Tra gli elementi di questo restyling, una nuova immagine – logo e header della testata – realizzata da un grande illustratore italiano: Squaz, al secolo Pasquale Todisco."
Matteo Stefanelli (l'autore di questa intro) ne parla sul suo blog intervistando proprio Squaz, l'autore del restyling grafico.
Sono ben felice di questa novità per un sito a cui mi onoro di collaborare da circa un paio di anni.
L'intervista a Squaz la trovate qui
Il nuovo sito de "Lo Spazio Bianco" qua.

domenica, maggio 02, 2010

Ivan Graziani, un musicista dimenticato



Ivan Graziani rivive nell'interpretazione dei figli, Filippo e Tommaso nel tour «Viaggi e intemperie».
Filippo Graziani ripropone il repertorio del padre Ivan: Lugano addio, Pigro, Firenze, Maledette malelingue su Rai News 24, Intervista di Francesco Gatti.

mercoledì, aprile 28, 2010

Kurden People

Vi segnalo una recente collaborazione con Lo Spazio Bianco. Ho recensito il volume Kurden People di Marina Girardi, il fumetto che nel 2008 ha vinto il primo premio “Komikazen - Festival del fumetto di realtà. La recensione la trovate qui.
Ho anche realizzato l'intervista ll'autrice che invece trovate qua.
Entrambi i contributi sono stati possibili grazie alla revisione e integrazione di Alberto Casiraghi. Questa collaborazione ha avuto infatti diversi ostacoli sul suo cammino. Sarebbe dovuta uscire alla fine del 2009, ma ho avuto prima problemi di salute e mi sono dovuto fermare una prima volta. Poi un improvviso impegno lavorativo mi ha impedito di terminare il contributo che è stato portato a termine, come dicevo sopra, da Alberto Casiraghi.

domenica, aprile 11, 2010

I sogni diventano realtà


Di Fabiano Ambu avevo già parlato qui, in occasione del suo albo di Nemrod. E quello era già un fondamentale passo per la sua carriera. Ma il numero di Dampyr del decennale, in uscita questo mese, è per Fabiano un sogno che si realizza.
Credo di essere stato tra i primi (se non il primo) nel mondo del fumetto a conoscere Fabiano nel lontano 1992. Allora realizzavo la fanzine Littlenemo e in qualche modo venne in contatto con noi e ci chiese di collaborare. Già da allora dimostrava una notevole maturità e serietà di intenti. Il suo scopo era chiaro e niente e nessuno lo avrebbe fermato. Nonostante i tentativi di un autore "miope" che cercò di scalfire la sua determinazione.
Non voglio qui fare una lista di elogi per Fabiano. Lui sa quanto lo stimo e non ho bisogno di esplicitarlo qui. Altri hanno parlato della positiva cocciutaggine di Fabiano, ed è una delle cose che più gli invidio. Mentre in tanti al suo posto avrebbero mollato da tempo, lui non si è mai tirato indietro. La sua passione e il suo entusiasmo hanno ultimamente contagiato anche me. Tanto è vero che sto anche provando a vedere se riesco a tirare fuori qualche buona idea per Dampyr, anche se è una serie davvero difficile da scrivere.
Per quanto riguarda il lavoro di Fabiano su Dampyr ho ben poco da dire, se non che si tratta di un esordio col botto. Io ha avuto l'impressione che abbia iniziato a disegnare le prime tavole con un po' di paura e forse soggezione (non era una storia facile da disegnare), ma da metà albo in poi ha acquistato sicurezza, e verso la fine dell'albo ha realizzato delle tavole che sono degli autentici capolavori.
Non oso immaginare di che ottimo livello qualitativo sarà il suo prossimo lavoro per Dampyr.
Sono davvero felice per lui, ed è come se, in qualche modo, una piccola parte di me fosse presente in questo suo esordio bonelliano.
Fabiano una volta mi disse che non avrebbe, comunque, mai smesso di disegnare fumetti.
E il suo sogno lo avrebbe realizzato. Il tempo gli ha dato ragione.

venerdì, aprile 02, 2010

Disegnatore a tempo perso


Ogni tanto mi ricordo che mi piace disegnare. Questo è un disegno realizzato su richiesta di un amico.

lunedì, marzo 22, 2010

Uccidere un passerotto





"Non riuscirai mai a capire una persona se non cerchi di metterti nei suoi panni, se non cerchi di vedere le cose dal suo punto di vista".

E' una frase di Atticus Finch, l'avvocato protagonista del meraviglioso film "To Kill a Mockingbird" (Uccidere un passerotto) o "Il buio oltre la siepe", come è conosciuto nella versione italiana, tratto dal romanzo omonimo di Harper Lee, vincitore del Premio Pulitzer.

martedì, marzo 16, 2010

La triste storia di Del Shannon

Dal sito www.scaruffi.com

Del Shannon (Charles Westover) era un rocker in falsetto del Michigan che divenne celebre per Runaway (1961), una canzone triste e pessimista nella quale l'assolo umorisitico al "musitron" dell'organista Max Crook imitava ante-litteram il suono del sintetizzatore (Crook aveva costruito di persona il suo "musitron") mentre un ritmo galoppante corredava la narrativa in maniera altrettanto insolita e una chitarra petulante resuscitava il fantasma di Chuck Berry. Shannon aveva lasciato credere di essere giovanissimo e venne salutato come un "enfant prodige". Runaway (Big Top, 1961) contiene anche Hats Off To Larry e Hey Little Girl. Little Town Flirt (1962) fu l'hit tratto dall'album omonimo, Little Town Flirt (Big Top, 1963). Shannon era uno dei primi rocker bianchi a scrivere il proprio materiale.
In realta` era un emulo di Roy Orbison che in seguito` si autocommisero` in Cry Myself To Sleep, Crying, She Cried, etc. Little Miss Maid fu forse il suo melodramma piu` intenso. Keep Searchin' (1964) e Stranger In Town (1965), il suo incubo piu` massiccio, furono i suoi ultimi brani degni di nota, ma di scarso appeal commerciale.
The Definitive Collection (Recall, 1999) è un'ottima antologia.

Shannon si suicidò nel febbraio 1990.

mercoledì, marzo 10, 2010

Protezione incivile

Un cittadino di Cagliari ha deciso di manifestare il suo disappunto per l'incuria con cui vengono tenuti i marciapiedi da parte dell'amministrazione comunale.
Le foto sono state scattate in Via Is Mirrionis, una delle principali strade cagliaritane.

lunedì, marzo 08, 2010

Alice in Wonderland: Punti di vista

Venerdì scorso ho visto l'ultimo film di Tim Burton, Alice in Wonderland. Ma non vi dico se mi è piaciuto, anzi no ve lo dico dopo. Prima vi parlo di una cosa curiosa. Il giorno dopo che ho visto il film mi sono imbattuto in due recensioni (?) di due noti autori di fumetti: Roberto Recchioni e Michele Medda. Stimati professionisiti che hanno voluto dire la loro sul film di Tim Burton. Recchioni tutto sommato lo ha apprezzato, parlandone col suo solito stile un po' scherzoso e ironico. Michele Medda, invece, direi che ne parla piuttosto male, intravedendo nel film anche contenuti politici e ideologici.
Se qualcuno avesse voluto trovare indicazioni sull'andare a vedere o meno il film, seguendo le recensioni dei due autori, si sarebbe trovato piuttosto in confusione.
E' proprio vero che uno le cose le vede come vuole. La cosa più saggia è quindi leggere le opinioni degli autori di fumetto per quello che sono, cioè solo opinioni. Anche se dal tono e dall'enfasi qualche autore sembra convinto di avere la verità in tasca.
Ah, già, dimenticavo la mia opinione. Mi è piaciuto il film? Si. Ma non vi dico perchè. Non sono un critico cinematrografico io. :-)

venerdì, marzo 05, 2010

martedì, febbraio 09, 2010

Autocelebrazione


Per una volta ho voglia di fare un'autocelebrazione. Da persona modesta quale sono, concedetemelo.
Non che sia chissa cosa, ma fa comunque piacere. Sull'ultimo numero di Littlenemo uscito, ormai tre anni fa, sono stati pubblicati due articoli. Uno a firma di Corrado Zedda, era dedicato a Casty, autore Disney, e l'altro, scritto dal sottoscritto, era dedicato al poliziesco italiano. Ebbene entrambi gli articoli sono citati e linkati da Wikipedia. Una bella soddisfazione.
La pagina di Wikipedia su Casty la trovate qui. La pagina sul giallo italiano a fumetti su Wikipedia è a questo indirizzo. I link di cui parlavo li trovate a fondo pagina.

Per chi non avesse ancora visto gli articoli, buona lettura.

lunedì, febbraio 01, 2010

Paura? Si, un po'.

Trascinato dall'enorme successo avuto negli Stati Uniti, il 5 febbraio arriva anche in Italia Panormal Activity, il film che avuto il maggior ricavo della storia del cinema rispetto al costo di produzione. Seguendo il filone di pellicole come "The Blair Witch Project", Rec e Cloverfield, il regista e sceneggiatore Oren Peli realizza un film tutto sommato guardabile. Non certo un capolavoro, tutt'altro, ma in questi anni ho visto sicuramente di peggio, per esempio Rec 2 è stata una grossa delusione. Ho avuto la fortuna di vedere la versione originale americana sottotitolata con il finale completo (nella versione in uscita nelle sale italiane il finale è leggermente differente). Devo dire che in alcuni momenti del film, dove (come dice qualcuno) sembra di assistere a un film porno amatoriale, ma senza sesso, sono stato sopraffato dalla noia, in altri ho avuto qualche brivido, ma secondo me la parte migliore del fim sono proprio gli ultimi 5 minuti, dove l'angoscia per quello che è successo e sta per succedere raggiunge il suo culmine.
Insomma se avete voglia di spendere qualche euro e non avete grosse aspettative vale sempre la pena andare a vederlo, altrimenti cercate qualche via alternativa.
A questo Link , se volete andare a vederlo, trovate la scheda del film.
A questo Link, se pensate di non andarci ma siete curiosi, trovate invece una recensione negativa con i due finali svelati.
A voi la scelta.

martedì, gennaio 19, 2010

In giro con i vampiri

Non sempre la prima impressione è quella giusta. Uno legge fumetti da tanti anni e certe cose le da per scontate. Metti il caso di Dampyr. Per me è stato una riscoperta. Complice l’amico Fabiano Ambu che da anni mi parlava del personaggio e del suo obbiettivo di riuscire un giorno a disegnarlo. Cosa che è meritatamente avvenuta lo scorso anno.

Sia chiaro io di albi di Dampyr in questi anni non ne ho letti tantissimi. E probabilmente tra le mani si sono capitati quei pochi meno riusciti, o che io in realtà non ho letto con particolare attenzione.

Però mi incuriosiva il fatto che Fabiano avesse questa passione per il personaggio creato da Boselli e Colombo. Quindi sono voluto andare fino in fondo.

Grazie ad un amico che mi ha reso disponibile praticamente tutta la serie di Dampyr, ho iniziato a leggere con metodo gli albi sin dal numero uno. Il risultato? Anche io mi sono appassionato a Dampyr. Una serie davvero notevole, scritta e disegnata benissimo, con una serie di personaggi e comprimari caratterizzati un modo superlativo. Il tutto badate bene, con storie apparentemente semplici, ma da cui risulta evidente la mole di lavoro che c’è dietro.

E da buon amante della sceneggiatura ho iniziato a studiare le storie di Dampyr anche da un punto di vista tecnico. Il classico schema narrativo, presente ma differente per ogni serie bonelliana, non è sempre applicabile alle sceneggiature di Dampyr. Anzi, probabilmente, negli albi dove questo schema è appena accennato o non esiste, si vede la grande capacità di Boselli di creare storie avventurose.

Per ora sono circa a metà della serie e purtroppo più di un albo al giorno non riesco a leggere. Mi sto talmente appassionando che mi è nato il desiderio di esercitarmi a scrivere anche io qualche storia di Dampyr. Per ora mi sto limitando a studiare tutto il meccanismo narrativo e il mondo che lo riguarda.

Non è cosa facile, perché pur avendo scritto in questi anni diverse storie, non ho mai oltrepassato la soglia delle quarantotto tavole. E in una storia di 98 tavole, come negli albi bonelliani, ci devi mettere dentro idee non ancora sviluppate e soprattutto appassionanti.

Sto cercando di fare qualcosa, almeno ogni giorno, nonostante il tempo sia poco, ma mi sto divertendo da matti a farlo.

L'illustrazione è opera di Fabiano Ambu.

La pagina ufficiale di Dampyr

Il forum di Dampyr

Sito non ufficiale di Dampyr

giovedì, gennaio 14, 2010

Avventura!

A metà degli anni 70 esisteva in Rai un programma seguitissimo dai giovanissimi di allora, che si chiamava Avventura, ed era una trasmissione dedicata ai documentari sulla natura o su particolari imprese di esplorazione in luoghi impervi o sconosciuti. La sigla di apertura era cantata da Joe Cocker, una cover di "She Came in Through The Bathroom Window" dei Beatles, e la sigla di chiusura era "A Salty Dog" dei Procol Harum.
(dalla pagina Youtube di Antennato


martedì, gennaio 12, 2010

Il mestiere del fumettista

Ricevo e segnalo.
E' appena nato Shaolin Cartoonists, un blog che si propone di parlare di fumetto rivolgendosi soprattutto a chi aspira a farne parte, ma anche a chi già ha fatto della nona arte il proprio mestiere.
Il nostro primo post è dedicato a tutti i fumettisti italiani che vogliono tentare la via del mercato francese, all'indirizzo http://shaolincartoonists.blogspot.com potrete leggere la prima parte di un'intervista ad alcuni editor e direttori editoriali di importanti case editrici francesi quali Delcourt, Glénat e Soleil.
La seconda e ultima parte sarà on-line tra pochi giorni.

Chi avesse consigli o commenti, oltre a scrivere direttamente nell'area commenti del blog, può contattarci privatamente all'indirizzo
shaolincartoonists@tiscali.it

Ci vediamo presto su
Shaolin Cartoonists!

Claudia Checcaglini
Fabio Lai

domenica, gennaio 10, 2010

Un vero amico

Questo vorrebbe essere un post sull'amicizia.
Qualche giorno fa, dopo ben 22 anni, nella sede della Proloco di Sestu, vicino a Cagliari. ho rivisto un concerto dei Diaframma. O meglio un concerto di Federico Fiumani, leader storico del gruppo, accompagnato da dei volenterosi musicisti. Il concerto è stato decisamente gradevole e mi ha riportato alla mente il periodo in cui vidi il primo concerto. Se non ricordo male era alla discoteca Biggest di Samassi, un paese nei dintorni di Cagliari. E ho pensato a quante cose sono cambiate da allora. Ho soprattutto pensato a quante persone nel corso di questi anni ho incontrato e sono diventato amico e quante invece ho perso per strada.
E non è certo un caso che l'amico con cui andai a vedere il concerto del 1987 è lo stesso con cui ho visto quello della settimana scorsa. Il 1987 era per me un anno particolare pieno di difficoltà personali e familiari e ricordo bene di quanto questo amico mi sia stato vicino. E proprio grazie a lui ho conosciuto una ragazza con cui il rapporto di amicizia, resiste nel tempo.
Non farò nomi, tanto le persone di cui sto parlando non avranno difficoltà a riconoscersi.
Parlavo di veri amici che si sono dimostrati tali proprio nei momenti di difficoltà. Ne ho avuto dimostrazione ulteriore un paio di mesi fa nel momento della mia degenza all'ospedale, di cui parlo anche qui. Disponibili ad accompagnarmi all'ospedale, disponibili a venirmi a trovare nonostante i pressanti impegni familiari. E poi tanti altri, chi con una veloce visita, chi con una telefonata o un sms hanno dimostrato tutta la loro sensibilità e sincerità.
Con alcuni di questi amici sono capitati anche dei momenti di incomprensione, ma alla fine quello che ha salvato il rapporto di amicizia è stato il dialogo. E' meglio parlarsi, lamentarsi anche di comportamenti che non capiamo e che magari nell'altro creano sofferenza. In questo modo, attraverso il dialogo sincero, si trova sicuramente il modo per prolungare l'amicizia e fortificarla.
E sono davvero felice che sia andata così.
Al contrario con altri amici proprio in questi mesi sto avendo delle delusioni. Persone a cui ho sempre dato la massima disponibilità, proprio nel momento (e anche dopo, perchè no) in cui avevo magari bisogno, anche, del loro sostegno sono risultati assenti. Solo un sms lapidario, non una visita, non una telefonata, nulla di nulla.
Ognuno ha le sue motivazioni e sensibiltà diverse, per comportarsi in un certo modo, ma certo la delusione è tanta.
E' vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno, ed io ne ho avuto la conferma.
E sono davvero felice che alla fine quelle che sono rimaste, sono le persone migliori, i veri amici, insomma.

venerdì, gennaio 08, 2010

Amarcord: la nevicata del 1985 a Cagliari




A questo link trovate un'altro video della durata di 15 minuti dove sono state riprese le immagini di tutte le zone più caratteristiche di una Cagliari innevata in quel mitico gennaio del 1985.
Titolo: Cagliari sotto la neve
Regia: Moccia Giosi
Riprese: Costa Guido, Manganelli Paolo, Tidu Iago
Produzione: Centro documentazione Regione Autonoma della Sardegna
Data di registrazione: 1985/01/09

giovedì, gennaio 07, 2010

Dall'altra parte


Ho riflettuto un po' prima di scrivere questo post. Perchè il fumetto di cui parlerò non è soltanto una storia d'avventura ma parla di qualcosa che tutti prima o poi, direttamente o indirettamente siamo costretti ad affrontare: la malattia. Una cosa che spaventa forse anche più della morte.
Sul web, di "Mater Morbi", la storia di Dylan Dog, scritta da Roberto Recchioni e disegnata splendidamente da Massimo Carnevale se ne parlava ormai da più di un anno, tra annunci e anteprime varie.
Due mesi fa avrei probabilmente letto la storia come ne ho letto tante. L'argomento era certo di quelli tosti ma probabilmente ci avrei pensato solo per una mezz'ora dopo la lettura.
Il fatto è che "Mater Morbi" non è una storia come tante altre. E non lo è soprattutto se a scriverla è uno come Recchioni che convive con una malattia, a tratti, invalidante fin da bambino.
Parlavo di due mesi fa, perchè proprio due mesi ho provato la triste esperienza, per la prima volta, di essere il paziente di un ospedale. Nulla di serio, per fortuna. Ma al momento il disturbo era notevole e non era chiaro di cosa si trattasse.
Da un giorno all'altro la tua vita cambia, vedi il mondo da un altro punto di vista e cattivi pensieri la fanno da padrone.
Ecco molte di queste cose sono raccontate bene e in maniera diretta in "Mater Morbi".
Seguo Recchioni da un po', alcune delle cose che scrive mi piacciono, altre un po' meno. Un difetto che maggiormente gli imputo è quello di costruire trame spesso esili, salvate però sempre da ottimi dialoghi. Una cosa è sicura leggendo le sue storie non ci si annoia di certo.
In "Mater Morbi" invece ho trovato Recchioni in uno stato di grazia, in cui ogni cosa è al suo posto, tutto è raccontato con dovizia di particolari, senza cadere nel didascalico.
E' una storia scritta prima col cuore, poi con la tecnica.
Il mio appello è rivolto a chi di solito non legge Dylan Dog, ma soprattutto a chi non legge fumetti.
Si, dico a te. Sei ancora in tempo. Vai all'edicola e compra "Mater Morbi". Capirai che un fumetto quando è ben scritto e ben disegnato non teme confronti, ne con un ottimo film, ne con un ottimo libro.
Dylan Dog n. 280, Sergio Bonelli Editore.

domenica, gennaio 03, 2010

I migliori dischi di sempre

Vi segnalo un interessante intervento di Corrado Zedda su quali siano i dischi più belli della storia della musica.
L'articolo lo trovate qui.

venerdì, gennaio 01, 2010

Bret Hart vs Hulk Hogan

Dopo dieci anni le serate del lunedì degli appassionati di wrestling vengono animate da una nuova sfida. Come sapranno i tanti che seguono il wrestling, la TNA la seconda federazione dopo la WWE, ha recentemente messo contratto il mitico Hulk Hogan. Un'operazione commerciale che, secondo le intenzioni di Dixie Carter, la presidente della TNA, dovrebbe lanciare definitivamente la federazione. Hogan è senza dubbio un grosso nome, ma da solo non basta. A mio parere è la politica di fondo della TNA che è sbagliata. In questi anni si è limitata a mettere sotto contratto solamente vecchie glorie o gli atleti licenziati o fuoriusciti dalla WWE. Pensiamo a Scott Steiner, Kevin Nash, Booker T, Kurt Angle, Christian, Bobby Lashley, atleti bravi ma che non hanno mai fatto la differenza nella WWE. E i pochi cresciuti all'interno della TNA, seppur talentuosi, non hanno mai dimostrato di avere la personalità e il carisma necessari per far decollare i rating. Quando alla fine degli anni '90 la allora WWF si trovava in una grossa crisi (surclassata dalla WCW), si invento l'era "attitude" e vennero fuori personaggi del calibro di The Rock e Steve Austin. Poi sappiamo come è andata a finire, la WWC è fallita e se la è comprata la WWE.
Ora il prossimo lunedì 4 gennaio la TNA farà debuttare Hulk Hogan in una puntata speciale di Impact. Il tentativo è quello di erodere gli ascolti di RAW e superare il 3% di rating. Vince McMahon, presidente della WWE da vecchia volpe qual è ha tirato fuori un colpo non da poco. A presentare lo show del lunedì sera ha chiamato Bret "Hitman" Hart. La notizia ha del clamoroso proprio perchè Bret Hart dopo lo Screwjob di Montreal aveva giurato di non lavorare più per McMahon e la WWE. Ma il tempo cambia molte cose e ora Bret Hart è il personaggio chiamato a contrastare il debutto di Hulk Hogan nella TNA.
Il mio pronostico è che l'arrivo di Hogan non darà l'effetto sperato. I rating della TNA, se andrà bene, si assesteranno sul 2% (in genere oscillano tra 1,1% e 1,3%) mentre il ritorno di Bret Hart porterà i rating di RAW oltre il 4% (la puntata del 28 dicembre è stata del 3,6%).
Mancano davvero pochi giorni e sapremo chi avrà vinto la sfida del lunedi sera.