lunedì, marzo 19, 2007

Giancarlo Berardi e il suo workshop per beneficenza

Ricevo e pubblico questa interessante notizia.

Giancarlo Berardi e il suo workshop a favore dei programmi di sostegno per la risoluzione del disagio giovanile, Comunità di San Benedetto, Genova.

A Genova, l'associazione artistico-culturale Art'intorno organizza, nell'ambito delle proprie iniziative inerenti ai Laboratori Specializzati di Arti Visive Applicate, il workshop dedicato al Soggetto e Sceneggiatura per il Fumetto, condotto da un artista d'eccezione: Giancarlo Berardi, creatore di Ken Parker e Julia, e annoverato tra i più grandi sceneggiatori del mondo.

Il workshop tecnico-pratico "Narrare con le immagini" si svilupperà nell'arco di 2 giornate: sabato 26 maggio e domenica 27 maggio dalle ore 15 alle ore 19.

Contenuti specifici:

- come nasce un'idea
- come si trasforma in una trama
- come si sviluppa in sceneggiatura
- l'importanza dei dialoghi
- la regia
- Esercitazione pratica con la supervisione del Maestro

Il workshop è a numero chiuso ed è per un numero massimo di 30 partecipanti
La quota individuale di partecipazione è di euro 300,00
La cifra non comprende l'ospitalità per gli iscritti e quindi eventuali prenotazioni in albergo devono essere effettuate direttamente dagli interessati.
L'intero ricavato sarà devoluto, per volontà espressa dell'artista, alla Comunità di San Benedetto, Genova (persona referente Don Andrea Gallo).
Per iscriversi occorre:
- versare la somma richiesta su conto bancario n. 812712
Banca Passadore - Agenzia B, ABI 03332 - CAB 01404
- inviare copia del versamento via fax al n. 010.58.93.17, con inserimento dei propri dati personali, numero di telefono ed eventuale mail

Le iscrizioni sono aperte fin da ora e possono essere effettuate fino ad esaurimento dei posti e non oltre il 12 maggio 2007.

Per qualsiasi informazione, telefonare allo 010.58.93.17 oppure 338.759.15.17
Referente responsabile: Antonella Ferrara
(Presidente e Legale rappresentante di Art'intorno).

Art'intorno
16129 Genova - v. Cecchi, 5/1 a
www.centroartistico.it - info@centroartistico.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Hola Luigi...ho acquistato la fanzine Little Nemo! (A dir la verità l'ho trovata un pò caruccia, mi metto nei panni del ragazzino desideroso di avere tra le mani la sua fanzine preferita)...
Interessanti gli articoli, vorrei dire la mia su alcuni punti.
In quello sull'autore completo, riferendoti a Pratt scrivi "purtroppo sul finire della sua carriera la sua voglia di scrittura era talmente urgente che iniziò a rendere sempre più sintetici i suoi disegni".
Perchè quel "purtroppo"? Mica avere uno stile sintetico è qualcosa di negativo, può non piacere, certo, ma come può non piacere uno stile troppo dettagliato.
Poi, nell'articolo sul poliziesco, non capisco bene il legame tra la prima e la seconda parte di una frase scritta nel paragrafo dedicato al Commissario Spada: "Il grosso dei lettori del settimanale ["Il Giornalino"] era composto per lo più da un pubblico adolescenziale, ma la lettura del fumetto comunque doveva in qualche modo essere autorizzata dai genitori, non a caso, quindi il rapporto padre-figlio è spesso presente all'interno delle storie".
In realtà il rapporto tra padre e figlio presente nelle storie di Spada è spesso conflittuale, quindi l'adolescente che magari si identificava con il figlio Mario avrebbe dovuto "fregarsene" della cosiddetta autorizzazione dei genitori.. ;)

Anonimo ha detto...

@Marco Ciao e grazie per i complimenti. Allora vediamo di rispondere alle tue osservazioni.
Costo
Dici che la fanzine ha un prezzo troppo alto? Non credo. Da sempre le fanzine hanno in genere un costo diverso rispetto alle riviste tradizionali. Non vengono stampate con una grande tiratura, e di conseguenza i costi salgono.

Hugo Pratt
La mia non era una considerazione contro la stilizzazione nel fumetto. Ma era, piuttosto, una riflessione sul fatto che Pratt a un certo punto della sua carriera era davvero più interessato a scrivere che a disegnare. Pensa ai libri e alle storie scritte per Manara. Questo non toglie che i disegni del Pratt dell'ultimo periodo possano comunque essere interessanti. Ma secondo me erano dettati più dalla necessità che da una precisa scelta stilistica.

Commissario Spada
In effetti a una prima lettura, forse, non puo' essere chiaro il senso del discorso. Quello che voglio dire è che Il Commissario Spada era pubblicato su una rivista di matrice cattolica e quindi per famiglie. Gli autori, con l'inserimento del rapporto conflittuale tra Spada e il figlio Mario, creano le condizioni per cui ad identificarsi non siano solo i ragazzi ma anche i genitori. Il conflitto di Spada col figlio rappresenta anche la situazione di tante famiglie del periodo. E comunque non mi sembra di ricordare che il comportamento del figlio Mario venga indicato come un modello da seguire.
Ciao a presto.