martedì, ottobre 28, 2008

Errata corrige: Sgalambro e Baudelaire

Qualche mese fa in questo post citavo una poesia di Manlio Sgalambro. Il titolo è "Invito al viaggio" una straordinaria poesia d'amore inserita nell'album "Fleur" di Franco Battiato del 1999.
In realtà avevo preso un mezzo abbaglio. Grazie al suggerimento di un visitatore del blog (che ringrazio) ho colmato una mia lacuna. Infatti il testo di Sgalambro non è originale, ma bensì una rielaborazione di una poesia di Charles Baudelaire.
Ecco il testo originale.

L'invito al viaggio

Bimba mia, mia sorella
pensa alla dolcezza
d'andare a vivere insieme laggiù !
Amare a bell'agio,
amare e morire
nel paese che ti somiglia
I soli umidi
di quei cieli torbidi
hanno per il mio spirito gli incanti
sì misteriosi
dei tuoi occhi infidi
che brillano attraverso le lacrime
Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

Mobili rilucenti,
levigati dagli anni,
ornerebbero la nostra stanza;
i più rari fiori,
che uniscono i loro odori
ai vaghi profumi dell'ambra,
i ricchi soffitti,
gli specchi profondi,
lo splendore orientale,
tutto parlerebbe,
segretamente all'anima
la sua dolce lingua nativa
Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

Guarda su quei canali
dormir quei bastimenti
dall'estro vagabondo:
solo per saziare
ogni tuo desiderio
vengono dai confini del mondo.
I soli occidui vestono i campi,
i canali, l'intera città,
di giacinto e d'oro;
s'addormenta il mondo
in una calma luminosità.
Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

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