venerdì, agosto 31, 2007

L’UOMO CHE VINCE CONTRO OGNI PARERE

Sulla falsariga di altri blogger, ho deciso di stilare anche la mia personale lista di personaggi di fantasia o reali. La caratteristica che li accomuna è sintetizzata nel titolo del post. Riuscire ad avere una visione positiva del futuro, anche quando razionalmente tutto sembra dire il contrario. Riuscire a trovare sempre un barlume di speranza. Si tratta di scelte personali, e ovviamente sono rimasti fuori personaggi che per altre persone sono più significative. Ma appunto sono scelte personali, non di valore assoluto. Li ho divisi per categoria: personaggio dei fumetti, della ficition, del wrestling, del calcio. I primi due sono ovviamente di fantasia, gli ultimi due esistenti realmente. Attenzione, per quanto riguarda le prime due categorie sono presenti degli spoiler.


GIOVANNI SAVARESE


Il fumetto narra della situazione degli italiani in America negli anni '30/'40 e delle vicissitudini di uno di questi immigrati. Si tratta di un misto di poliziesco, dramma e racconto di formazione scritto da Robin Wood e disegnato da Roberto Mandrafina. Il piccolo Giovanni, appartiene alla famiglia dei Savarese di Graziano . Si tratta di una delle "famiglie" più importanti e odiate. Una notte tutti i componenti vengono trucidati da una famiglia rivale. Ma il piccolo Giovanni viene graziato a causa del suo aspetto gracile e inoffensivo: più per umiliazione che per reale compassione. Il ragazzo abbandona quindi la Sicilia e si ritrova nell’America del proibizionismo. Entra, non senza problemi, nella polizia e poi passo dopo passo, superando ogni difficoltà, sia professionale che personale diventa uno degli elementi migliori dell’FBI di Hoover. Il suo unico obbiettivo è quello di combattere la criminalità e vendicare la famiglia trucidata. Sono mitici gli episodi del ritorno di Savarese a Graziano, suo paese d’origine. Questa serie è stata pubblicata nei primi anni ’80 sul settimanale Lanciostory.


JACK BAUER

Ho conosciuto Jack Bauer da poco, grazie al gentile prestito della serie 24 da parte di un amico. Si tratta di un agente dell'antiterrorismo che vive serie di eventi che si svolgono in un giorno (da cui il titolo 24). La forza della serie sta proprio nel suo protagonista. Nel corso delle varie stagioni (negli Stati Uniti a gennaio 2008 partirà la settima) ha affrontato e sconfitto diverse minacce, riuscendo sempre, anche nei momenti più drammatici, quando chiunque si sarebbe arreso, ad avere la convinzione che una soluzione esiste sempre. Nella sua vita privata le difficoltà non sono da meno, la moglie gli è stata uccisa, la figlia lo ha quasi rinnegato, ha vissuto un periodo di tossicodipendenza, i suoi migliori amici sono stati uccisi. Ma lui ha sempre trovato la forza interiore di ricominciare da zero.

BRET HART
Bret Sergeant Hart è un ex wrestler professionista ed è considerato uno dei migliori lottatori di sempre perché nel corso della sua carriera nessuna sua manovra o mossa ha mai provocato infortuni gravi a nessun avversario, e tra i più professionali, avendo saltato solo due show. Nel 1997 a Montreal, Canada, andò in scena Survivor Series, ; nel corso del ppv si consumò il cosiddetto Screwjob di Montreal. Stando a quanto è trapelato dopo la conclusione dell'evento, l'incontro sarebbe dovuto terminare con una vittoria di Bret Hart su Shawn Micheals (che avrebbe così conservato la cintura di campione ma che avrebbe poi dovuto perdere la sera successiva sempre in favore di Michaels) Tuttavia durante l'incontro avvenne un episodio incredibile: Bret era chiuso nella sua stessa mossa finale, la "Sharpshooter", e benché non avesse dato alcun segno di cedimento, l'arbitro decretò comunque la sua sconfitta per sottomissione e la vittoria del match e conseguentemente del titolo di campione da parte di Shawn Michaels. Tutto ciò accadde perché Bret aveva già firmato un contratto con un'altra federazione, l'ormai defunta WCW, ai tempi l'unica ed agguerrita concorrente della WWE. McMahon, che pure aveva invano tentato di trattenere Bret per poi lasciarlo libero di firmare per la federazione avversaria, aveva intenzione di punire Bret per questo "tradimento" e si accordò con Michaels ed Hebner per far finire l'incontro in questo modo. Bret venne così "derubato" del titolo, per giunta "in casa", essendo lui nato in British Columbia, uno stato canadese. Nel 1999 una tragedia di dimensioni ben più grandi sconvolse la vita di Bret Hart: la morte di suo fratello Owen. La sua tragica morte è avvenuta nel corso del ppv Over The Edge. In occasione del suo incontro avrebbe dovuto calarsi dal soffitto della Kemper Arena; tutto questo per rendere ancora più spettacolare il personaggio di "The Blue Blazer" che interpretava in quella occasione. Le cose non andarono per il verso giusto, Owen precipitò da 24 metri su uno dei paletti del ring, battendo la testa e morendo pochi minuti dopo per un'emorragia all'addome.Dopo questo episidio, Hart si trasferì in WCW dove tuttavia non raggiunse il successo sperato; inoltre una lunga serie di infortuni conclusa con un duro colpo alla testa provocatogli da Bill Goldberg mise definitivamente la parola fine alla sua carriera. Da allora Hart soffre di gravi problemi alla testa, aggravati dal coinvolgimento in un incidente stradale avvenuto nel 2002, mentre si trovava su una bicicletta. Battendo a terra il capo, Bret fu colpito da un ictus che gli costò anche una paralisi di parte del corpo. Dopo una lunga riabilitazione, Bret ha recuperato quasi totalmente la mobilità, ma soffre di vuoti di memoria ed emicranie. Dal 15 settembre 2004 è sposato con una donna italiana, Cinzia, con la quale vive in Italia.

ROBERTO BAGGIO
Sono da sempre un ammiratore di Baggio, un calciatore di straordinario talento che si è sempre meritato il successo ottenuto superando diverse difficoltà. Nella stagione 1984/85 con la maglai del Vicenza in una partita contro il Rimini allenato da Arrigo Sacchi, subisce un grave infortunio al ginocchio destro (purtroppo solo il primo di una lunga serie), che lo costringe a un lunghissimo periodo di assenza dai campi di gioco. Baggio ci metterà quasi un anno e mezzo per riprendersi dall’infortunio, nonostante in tanti dessero la sua carriera ormai conclusa. Uno dei momenti più difficili della sua carriera avviene durante la finale mondiale del 1994 . I rigori danno la vittoria ai sudamericani per 3-2, con l'ultimo rigore sbagliato proprio da Baggio, che manda alto sopra la traversa, dopo gli errori di Franco Baresi e Daniele Massaro. Sarà lo sguardo atterrito di Roby dopo l'errore dal dischetto l'immagine emblematica della sconfitta azzurra. Sono problematici i rapporti con Marcello Lippi, che lo utilizza col contagocce. Baggio, nonostante ciò, riesce a sfruttare al meglio i pochi spezzoni di partita che gli vengono concessi mettendo a segno gol importanti in Campionato e in Coppa Italia; polemizza apertamente contro Lippi e smentisce pubblicamente le voci infondate sui suoi presunti guai fisici, precisando che viene spesso tenuto fuori per scelte personali. La stagione decisiva 2001/2002 inizia nel migliore dei modi con Baggio addirittura capocannoniere con 8 gol dopo nove giornate. Purtroppo la solita sfortuna interrompe il momento d'oro: dopo una prima lesione al ginocchio, avvenuta a causa di un contrasto duro con Marasco del Venezia in campionato, si fa male anche col Parma in Coppa Italia. Stavolta la diagnosi è tremenda: rottura del legamento crociato anteriore e lesione del menisco interno del ginocchio sinistro. Baggio viene operato in Francia e, con una grandissima determinazione, riesce a rientrare in campo a 76 giorni dal giorno dell'infortunio (un record per il tipo d'infortunio subito, non solo per il calcio, ma per tutti gli sport), a tre giornate dalla fine del campionato. La stagione si conclude con uno stupefacente bottino di undici gol segnati in dodici partite, ma tutto questo non basta per convincere Giovanni Trapattoni a convocarlo, ritenendolo, a torto, non completamente ristabilito dall'infortunio. Il mondiale nippo-coreano sarà per Trapattoni una Waterloo. Una spinta notevole per Roberto Baggio è stata la sua conversione nel 1988 al buddismo della Soka Gakkai, diventò praticante durante i suoi anni a Firenze, grazie ad un amico. Anche per questo motivo Baggio è particolarmente amato in Estremo Oriente, specialmente in Giappone. Il 16 ottobre 2002 è stato proclamato ambasciatore della FAO.
n.b. Alcuni brani di questo post hanno come fonte Wikipedia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutta la mia stima a chi cade e ogni volta trova, in se stesso, il coraggio e la forza per rialzarsi!