sabato, maggio 17, 2008

Si raddoppia!

Come non mi mancassero le cose da fare ho deciso di aprire un altro blog. Avevo bisogno di avere un'altro spazio per parlare di temi sociali, politici e impegnati in genere.
Il nuovo blog lo inauguro con un omaggio ad Enzo Tortora, il presentatore accusato ingiustamente di essere un camorrista e morto venti anni fa il 18 maggio del 1988.
Gli aggiornamenti del nuovo blog li segnalerò di volta in volta qui. L'idea è quella di fare almeno un post al mese. Iniziamo con questo.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Luigi, carino il tuo blog, complimenti! volevo chiederti una cosa, ma non è che tu percaso ha studiato al siotto? o chissà forse ho sbagliato persona... :-)
un saluto.Arciere

silvano ha detto...

Ho pubblicato questo commento sul tuo nuovo blog wordpress...ma non è apparso nulla, non so se perchè ho sbagliato qualcosa o perchè lo devi prima approvare. Mi accorgo ora che anche su blogger hai attivato la moderazione dei commenti, comunque nel dubbio, repetita iuvant ripubblico il commnento "wordpress" anche qui.

Premessa.
Questo è un commento ad un post di un nuovo amico (mi auguro), Luigi Serra. Ho poi deciso di pubblicare il commento come tale sul blog di Luigi e come articolo sul mio di blog.

Ciao Luigi, grazie della visita. Sono venuto a trovarti e sono subito stato sviato dal tuo blog principale per entrare in quello nuovo grazie al tema che hai proposto: Enzo Tortora.
Il suo arresto, come altri fatti più o meno luttuosi di quegli anni, Moro, Peppino Impastato, Dozier la stazione di Bologna, è entrato nella memoria collettiva. Mi ricordo Portobello, e quando lo arrestarono, ero allora al liceo. Ricordo con senso di colpa il sentimento che allora mi prese "Eh lo sapevo non poteva essere così buono. Era tutto un personaggio finto! Come gli altri e peggio degli altri." Che imbarazzo qualche tempo dopo quando vidi gli accusatori, gente inguardabile dei millantatori della peggior specie, dei pentiti finti che sostenevano ed erano sostenuti da una magistratura inqualificabile. Ma il gap, l'imbarazzo, secondo me, era culturale ed emblematico: una persona onesta e di successo non era comprensibile nell'immaginario mio e della maggior degli italiani, sostenuti in questo da dei media che in quell'occasione diedero il peggio di sè.
Quell'uomo in manette che sfilava tra telecamere e flash, con il senno di poi, simboleggiava la sconfitta degli italiani per bene. Infatti abbiamo perso.
Gli unici lungimiranti che lo sostennero in quell'occasione, furono i radicali. Marco Pannella dimostrò candidando Tortora di trovarsi a vivere nel futuro, di vedere molto più acutamente degli altri politici. Per questa ragione a volte sembra folle quello che dice: perchè è un profeta laico.
Tornando a Tortora, quello che lui visse sulla sua pelle poi in una qualche misura l'ha vissuto anche il paese, le forze migliori, più sane, furono marginalizzate. Una nuova e pessima società dell'immagine e dei magliari si affermò.
Bello Luigi, il ricordo di un italiano onesto.
Ciao, silvano.

Unknown ha detto...

Grazie Silvano. Hai scritto un bellissimo commento. Ho scoperto il tuo blog tramite quello di Efisio. Poi, certo che ti considero un nuovo amico. Per quello che riguarda wordpress mi sta creando non pochi problemi, infatti penso che trasferirò tutto su un blog di blogspot .
A presto.

Unknown ha detto...

@Arciere Grazie dei complimenti. No, non ho studiato al Siotto. Ho fatto il liceo artistico.
Ciao, a presto.

Streghetta ha detto...

Ho letto sul blog di Silvano di Enzo Tortora. In questa società in cui tutto passa mi fa immenso piacere che tu lo abbia menzionato. Da bambina seguivo tutte le sue trasmissioni. Ora da adulta penso al suo dolore alla sua sofferenza e alla sua malattia..Un saluto Cinzia

Unknown ha detto...

@Streghetta

Grazie per essere passata a visitare il mio blog

silvano ha detto...

Ciao Luigi: il merito è esclusivamente del tuo bel post.
ciao, silvano.

Guglie ha detto...

Contento della tua decisione.
Ho letto recentemene "spingendo la notte piu' in là" di Mario Calabresi, figio di Luigi Calabresi e giornalista (per il momento di Repubbica) te lo consiglio

Unknown ha detto...

@Guglie
Grazie del consiglio, cercherò il libro.