Ascoltate e non crederete alle vostre orecchie!
mercoledì, agosto 27, 2008
lunedì, agosto 25, 2008
E la nave del fumetto va...

venerdì, agosto 22, 2008
Un gelato al veleno
Fotoromanza di Gianna Nannini è una delle più belle canzoni italiane degli anni '80. Il video è stato realizzato da Michelangelo Antonioni.
Fotoromanza - Gianna Nannini
Se la sera non esci ma
ti prepari un panino mentre guardi la tv
anche tu?
ti addormenti con qualcuno che alla luce del giorno non conosci più
anche tu?
ti telefono o no ti telefono o no
ho il morale in cantina
mi telefoni o no, mi telefoni o no
chissà vincerà
poi se ti diverti non la metti da parte un pò di felicità
anche tu?
io vorrei sognarti ma ho perduto il sonno e la fantasia
anche tu!
ti telefono o no ti telefono o no
io non cedo per prima
mi telefoni o no mi telefoni o no
chissà chi vincerà
questo amore è una camera a gas
è un palazzo che brucia in città
questo amore è una lama sottile
è una scena al rallentatore
questo amore è una bomba all'hotel
questo amore è una finta sul ring
è una fiamma che esplode nel cielo
questo amore è un gelato al veleno
io non riesco a dirlo
è che ti vorrei soltanto un pò di più
anche tu?
io vorrei toccarti ma più mi avvicino e più non so chi sei
anche tu!
ti telefono o no ti telefono o no
io non cedo per prima
mi telefoni o no mi telefoni o no
chissà chi vincerà
questo amore è una camera a gas
è un palazzo che brucia in città
questo amore è una lama sottile
è una scena al rallentatore
questo amore è una bomba all'hotel
questo amore è una finta sul ring
è una fiamma che esplode nel cielo
questo amore è un gelato al veleno
lunedì, agosto 18, 2008
In giro per gli Stazzi Uniti

domenica, agosto 17, 2008
So long, Carlos
lunedì, agosto 04, 2008
In memoria di Alexandr Solgenitsyn

Ha raccontato l'orrore dei gulag
ROMA - E' morto il premio Nobel che ha raccontato gli orrori dei gulag nei quali era stato rinchiuso e che fu poi espulso dall'Unione Sovietica. Alexandr Solgenitsyn si è spento a 89 anni per un infarto. Lo scrittore è morto nella sua casa moscovita. La notizia è stata data dal figlio Stepan.
Pur malato da tempo, continuava ad occuparsi delle sue opere, un'edizione completa delle quali è uscita in Russia proprio nei mesi scorsi.
Nel 1974 era stato privato della cittadinanza sovietica ed espulso dall'Urss. Aveva quindi vissuto in Germania, in Svizzera e infine negli Stati Uniti. Era tornato in Russia nel 1994, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
Molto amato in Occidente ma non così apprezzato nel suo paese, Solgenitsyn fu lo scrittore che per primo ruppe il velo di silenzio che circondava i Gulag dell'Unione Sovietica. Il suo primo romanzo breve, 'Una giornata di Ivan Denisovic' che comparve nel 1961 sulla rivista 'Novyj Mir', fu un evento politico ma insieme letterario di straordinario rilievo. Momento fondamentale della sua fortuna insieme a 'Arcipelago Gulag', due opere attraverso le quali ha raccontato in modo esplicito, con i dettagli crudi della vita quotidiana, la realtà di campi di concentramento staliniani dove lo stesso scrittore fu recluso per oltre 10 anni a partire dal 1945, reo di aver alluso in modo improprio a Stalin in una sua lettera.
Era stato poi riabilitato, ma la sua battaglia contro il potere sovietico proseguì nei successivi romanzi, da 'Divisione Cancro' (1967), 'Il primo cerchio' (1969) con la forma di un grande talento letterario. Questi due romanzi, come le sue opere successive, saranno pubblicate soltanto in Occidente. E procurarono allo scrittore una popolarità che gli vale nel 1970 il premio Nobel per la letteratura.
A metà degli anni '70 arriva 'Arcipelago Gulag', l'opera colossale che ha causato la sua espulsione dall'Urss. Raccoglieva infatti dati, racconti e documenti mai così dettagliati fino a quel momento sulle deportazioni e i lager dell'epoca staliniana: Solgenitsyn lo aveva potuto portare a termine in 11 anni di lavoro grazie all'aiuto di compagni di prigionia e amici.
Dopo la cacciata dall'Unione Sovietica si stabilì a Zurigo e dedicò larga parte degli anni del suo esilio ad una serie di conferenze in giro per gli Stati Uniti e per il mondo dove raccontava in prima persona la sua testimonianza di dissidente.
Tornato in patria però non ebbe quella calda accoglienza che forse si aspettava e l'ostilità nei suoi confronti rimase. Tanto più alimentata dalle sue ultime opere in cui il premio Nobel tornava a criticare il potere dei nuovi oligarchi e la decadenza della Russia contemporanea. Inoltre aveva appoggiato in modo dichiarato la chiesa ortodossa esprimendo sentimenti fortemente patriottici e condannando anche nel 1999 i bombardamenti della Nato in Serbia nella guerra dei Kosovo, paragonandoli a quelli di Hitler. Soltanto dopo il 2000 Solzhenitsin si era in parte riconciliato con il suo amato paese incontrando per la prima volta il presidente Vladimir Putin.
domenica, agosto 03, 2008
Fred e gli Asternovas

La storia del gruppo, dalla sua costituzione alle prime esibizioni a Radio Sardegna, fino alla trasformazione prima in Quintetto Aster e poi in Asternovas, è stata raccontata nel libro di Gioachino Lanotte Fred Buscaglione - Cronache swing dagli anni 50, pubblicato da Editori Riuniti nel 2007.
Nel video la strepitosa canzone di Buscaglione, Vecchio Boxeur eseguita iniseme agli AsterNovas.
venerdì, agosto 01, 2008
Minchia, Sig.Tenente!
Giorgio Faletti è un personaggio eclettico, è passato da essere cabarettista per diventare un apprezzato scrittore di gialli. Pochi ricordano, però, che Faletti è anche autore di canzoni. Nel 1994 partecipò al Festival di Sanremo classificandosi al secondo posto. Il brano presentato è lontano dalle classiche canzoni sanremesi. Il testo esprime le amare riflessioni di un carabiniere del sud. La canzone ha ormai 14 anni, ma resta sempre attuale.
Signor Tenente
(Testo e musica di Giorgio di Giorgio Faletti)
Forse possiamo cambiarla
ma e' l'unica che c'e'
questa vita di stracci e sorrisi
e di mezze parole
fosse cent'anni o duecento
e' un'attimo che va
fosse di un attimo appena
sarebbe con me
tutti vestiti di vento
ad inseguirci nel sole
tutti aggrappati ad un filo
e non sappiamo dove
minchia signor tenente
che siamo usciti dalla centrale
ed in costante contatto radio
abbiamo preso la provinciale
ed al chilometro 41
presso la casa cantoniera
nascosto bene la nostra auto
ca' se vedesse che non c'era
e abbiam montato l'autovelox
e fatto multe senza pieta'
a chi passava sopra i 50
fossero pure i 50 di eta'
e preso uno senza patente
minchia signor tenente
faceva un caldo che se' bruciava
la provinciale sembrava un forno
c'era l'asfalto che tremolava
e che sbiadiva tutto lo sfondo
ed e' cosi' tutti sudati
che abbiam saputo di quel fattaccio
di quei ragazzi morti ammazzati
gettati in aria come uno straccio
caduti a terra come persone
che han fatto a pezzi con l'esplosivo
che se non serve per cose buone
puo' diventare cosi' cattivo
che dopo quasi non resta niente
minchia signor tenente
e siamo qui con queste divise
che tante volte ci vanno strette
specie da quando sono derise
da un umorismo di barzellette
e siamo stanchi di sopportare
quel che succede in questo paese
dove ci tocca farci ammazzare
per poco piu' di un milione al mese
e cie' una cosa qui nella gola
una che proprio non ci va giu'
e farla scendere e' una parola
se chi ci ammazza prende di piu'
di quel che prende la brava gente
minchia signor tenete
lo so che parlo col comandante
ma quanto tempo dovra' passare
per star seduto su una volante
la voce in radio ci fa tremare
che di coraggio ne abbiamo tanto
ma qui diventa sempre piu' dura
quando ci tocca di fare i conti
con il coraggio della paura
e questo e' quel che succede adesso
che poi se c'e' una chiamata urgente
se prende su e ci si va lo stesso
e scusi tanto se non e' niente
minchia signor tenente
per cui se pensa che c'ho vent'anni
credo che proprio non mi da torto
se riesce a mettersi nei miei panni
magari non mi fara' rapporto
e glielo dico sinceramente
minchia signor tenente