domenica, febbraio 17, 2008

[REWIND] Bruno Sammartino, il superman italiano

Oggi è la volta di un altro articolo scritto in questi anni e dedicato ad una leggenda del wrestling, l'italiano Bruno Sammartino. Il pezzo fu pubblicato sul numero zero della rivista RealWrestling nel novembre del 2004. Qualche mese dopo lo stesso articolo fu inserito dal sottoscritto su Wikipedia, dato che una voce su Sammartino ancora non esisteva. Su quella base altri appassionati, in questi anni integrarono e migliorarono il testo dandole la versione definitiva (alcuni brani dell'articolo sono rimasti però uguali al testo iniziale) che ora potete trovare qui.
Nel video un incontro dei primi anni settanta di Sammartino contro un'altra leggenda del wrestling, Killer Kowalski.


Bruno Sammartino "il Superman italiano"
Il wrestling nel corso degli anni ha attraversato varie fasi di popolarità. Il lottatore a cui si deve lo stravolgimento di questo sport-spettacolo è stato senza dubbio Hulk Hogan. Con lui nasce il wrestling moderno e ciò ha consentito che uno sport seguito da un buon numero di appassionati si trasformasse, in breve tempo, in un vero e proprio fenomeno di costume.
Hogan deve la sua popolarità, oltre al suo grande carisma, all’opportunità di avero usufruito del mezzo televisivo come veicolo comunicativo. Discorso analogo si può fare per Stone Cold Steve Austin e The Rock, la cui capacità di entusiasmare i tifosi è stata esaltata al massimo dal media TV e, in taluni casi, perfino dal grande schermo.
Negli anni ‘60 il wrestling veniva trasmesso in televisione, ma con una visibilità certo non paragonabile a quella attuale. Eppure, proprio in quegli anni, fece la sua comparsa Bruno Sammartino che è considerato, per tecnica e capacità, uno dei più grandi lottatori di tutti i tempi.
Sammartino nasce in Abruzzo e si trasferisce negli Stati Uniti all'età di 15 anni. La sua carriera ha inizio nel 1959 e vince il suo primo titolo WWWF (l’odierna WWE) il 17 maggio 1963 sconfiggendo Buddy Rogers “The Nature Boy".
In breve tempo diviene estremamente popolare sulle scene del wrestling ottenendo una popolarità paragonabile solo a quella di Hulk Hogan e, più recentemente, di The Rock e Stone Cold Steve Austin.
Cosa impensabile per il mondo del wrestling attuale, Sammartino detenne il suo primo titolo di campione WWWF Champion per ben 7 anni di fila mantenendo la cintura di campione di WWWF per un totale complessivo di 11 anni.
In seguito al trionfo su Buddy Rogers del 1963 affrontò e sconfisse, durante il suo primo regno di campione della WWWF, alcuni tra i più blasonati lottatori del periodo: Killer Kowalski, Crusher Verdu, Waldo Von Erich, George " the Animal” Steele , Freddie Blassie, Haystacks Calhoun, Gorilla Monsoon.
Era il 17 gennaio 1971 quando il pubblico presente al Madison Square Garden fu testimone della prima sconfitta di Sammartino. Dopo ben sette anni di regno Ivan Koloff poneva fine allo strapotere del “Superman Italiano”. La reazione dei 22.000 spettatori al termine del conteggio arbitrale fu di incredulità e stupore. Le cronache parlano di un silenzio di tomba che riempì il Madison Square Garden nei secondi successivi alla sconfitta di Sammartino. Un mito era crollato.
Abbandonata la WWWF, Sammartino partecipò ai tornei di altre federazioni come la W.W.A. (World Wrestling Association) vincendo, il 7 luglio 1973, in coppia con Dick Bruiser, la cintura di Tag Team Champion. La coppia di lottatori, chiamati "Annihilation Inc.," sconfissero Ernie "Big Cat" Ladd e Baron Von Raschke e mantennero il titolo quasi 6 mesi prima di essere battuti dai Valiant Brothers.
Il ritorno di Sammartino al WWWF lo vide sconfitto da Pedro Morales nel primo “face to face” World Title WWF". Morales mantenne il titolo, ma successivamente dovette cedere la cintura, il 1 dicembre 1973, a Stan Stasiak, il cui regno fu di breve durata: dopo soltanto 9 giorni, il 10 dicembre 1973 Bruno Sammartino si riappropriava del titolo sconfiggendo proprio Stasiak davanti ad un pubblico in delirio. Il campione era tornato!
Per il lottatore italiano questo fu l'inizio del secondo regno da campione WWWF. I quattro anni successivi, a detta dello stesso Sammartino furono ben più duri dei precedenti sette a guardare i nomi dei lottatori battuti è possibile capire perché: Ken Patera, Billy Graham, Ivan Koloff, Bruiser Brody, Nicolai Volkoff, Baron Von Raschke, Bobby Duncum, Mister. Fuji, Valiant Brothers, Toru Tanaka, Ox Baxer.
L’impegno di Sammartino era assiduo. Viaggiava senza sosta per tutti gli Stati Uniti e giungeva a svolgere fino a sei incontri in una sola settimana, offrendo ai tifosi il massimo per portare al wrestling quella credibilità e quel rispetto che in passato gli erano stati negati. Sammartino si è sempre schierato in difesa dell’autenticità sportiva del wrestling, contestando la sua identificazione come una finzione o uno sport entertaiment.
Tra i più ostici wrestler incontrati dal campione merita una menzione speciale il texano Stan Hansen, che gli provocò un serio infortunio. Il 26 aprile 1976 Hansen colpì Sammartino con una clothesline (un braccio teso) talmente potente da fratturargli le vertebre del collo.
Il lottatore che pose fine al suo secondo regno di campione fu Superstar" Billy Graham”, che lo sconfisse usando le corde illegalmente per guadagnare la vittoria ed il titolo WWWF.
Nel 1980, iniziò una sfida con Larry Zbysko che durò un mese e terminò con la vittoria di Bruno all'interno di una gabbia d'acciaio davanti ad oltre 22.000 spettatori che avevano affollato lo Shea Stadium.
La sua carriera si stava per concludere ma, nonostante l’età avanzata, affrontò in incontri violenti lottatori più giovani di lui come Roddy Piper, Randy Savage ed Adrian Adonis . Proprio in quegli anni iniziò a presentarsi al pubblico suo figlio David con il quale disputò degli incontri di coppia. Ma di lì a poco Bruno Sammartino lasciò il ring per intraprendere la carriera di commentatore Tv degli incontri della WWF; poco tempo dopo, per una questione di divergenze professionali e gestionali con il proprietario Vince McMahon, Sammartino abbandonò dopo 20 anni la WWF.
Dopo alcune sporadiche presenze in altre federazioni (UWF e WCW), abbandonò per sempre il mondo del wrestling.
Purtroppo una “leggenda vivente" come Sammartino non ha avuto più alcun contatto con il wrestling . A tutt’oggi Bruno Sammartino non ha accettato di essere introdotto nella “Hall of Fame” della WWE. Al di là di questo Bruno Sammartino resterà per sempre nella storia del wrestling come l'unico lottatore a restare campione per ben 11 anni, in due diversi periodi della WWE.

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